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venerdì 28 giugno 2013

Effetto Venezia, il festival poco livornese.

Dalla Lituania con amore, il vostro Ako continua a trovare tempo per informarsi sugli avvenimenti della sua amata città.
Per l'ennesima volta abbiamo assistito all'assurdo balletto di smentite e contro smentite su Effetto Venezia, che, puntualmente ogni anno, rischia di non svolgersi.

Immagine tratta dal Web
Ovviamente non possiamo che esserne felici, ma sarebbe forse il caso di dare una certa solidità a un evento che da anni caratterizza l'estate livornese e che ormai è segno indistinguibile di questa città.
Un evento che, con la sua spettacolare suggestione, riesce a richiamare in città molti turisti, ma che, nonostante questo, ogni anno rischia di essere l'ultima edizione.


Non intendo elevarmi a critico né tanto meno a direttore artistico: spero che le mie possano essere critiche costruttive, di chi da anni immancabilmente non si perde nemmeno un' edizione di questa festa tanto cara ai livornesi.

Un evento che pare riesca a richiamare in una settimana oltre 200.000 persone, ma che ogni anno è accompagnato da polemiche e forti perplessità sulle scelte organizzative e artistiche.
Ogni anno per esempio è forte la rabbia dei residenti, che a parer loro, devono fare conti con ubriaconi e gente molesta. Cosa assolutamente falsa a mio avviso, ma certo è necessario tutelare anche le priorità di chi vi abita e cercare quindi di vigilare l'area e di predisporre misure di pulizia efficaci.

Ad ogni modo, è opinione abbastanza comune che l'evento stia peggiorando sempre di più.
Questo dovrebbe esaltare le peculiarità della città, ma che a parte i giri in battello, propone ogni anno le stesse cose,l e stesse bancarelle che poi sono riciclate dalla Festa di Sant'Antonino e da quella dell'Unità (o quella che ne dovrebbe essere l'erede).
Non c'è spazio per prodotti tipici,  né tanto meno per l'artigianato locale e ancora meno per gli artisti livornesi. O comunque, quelli coinvolti sono un numero veramente esiguo.

Una festa che non è assolutamente pensata per i giovani, ma nemmeno tanto per gli avventori delle altre città, che  verso la mezzanotte, vedono la festa spegnersi insieme alle luci dei lampioni.
E quest'anno nemmeno troveremo la Fortezza Vecchia con le sue serate di musica.

Le Fortezze, Vecchia e Nuova, grandi assenti, sono risorse che se animate, possono ospitare ricostruzioni storiche.
Così come non trova spazio alcun personaggio storico livornese, da Mascagni a Fattori, per concludere con Modigliani. Potrebbero almeno rivivere in queste serate estive.

Una festa che dovrebbe invece risultare come una sorta di expo dei prodotti e dei talenti livornesi e che invece risulta essere solo una grossa fiera di paese. Se invece fosse decentemente pianificata, non richiederebbe nemmeno tanti contributi, ma anzi produrrebbe ricchezza sul territorio.

E allora potrebbe essere un'idea anche in questo caso, consultare i cittadini, per trovare idee e energie e per non far organizzare il più importante festival della città sempre e solo al solito direttore artistico.
Non me ne voglia Mario Menicagli, ma come mai si è scelto nuovamente lui, nonostante la festa sia palesemente peggiorata in questi quattro anni di sua direzione?
Perchè non c'è un bando di concorso per selezionare il Direttore Artistico?

Riflettete gente, riflettete (ma partecipate).

Ako



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2 commenti:

  1. Persona giovane,con un animo giovanissimo e RESIDENTE nel quartiere VENEZIA, adoro il concetto di effetto venezia e nonostante residente mi piacerebbe ogni giorno averla sotto casa ma da residente e ripeto non INTOLLERANTE, ANZIANA o altro ESIGO rispetto..va bene tutto ma purtroppo quanto riportato è vero in certe strade del quartiere: ogni giorno dover fare la gincana sotto casa propria tra le pisciate delle persone avvenute la notte(un paio di volte abbiamo trovato cacca umana e non canina) vomiti e puntuali danni alle macchine/motorini credo che faccia passare la voglia di sopportare il resto..il puzzo delle esalazione sotto il sole di tutto ciò trasformano le ns astrade in uno schifo.Allora ci vorrebbe più controllo nel non permettere ciò, più pulizia di quello che rimane e LA PAROLA MAGICA..LA CIVILTA' e IL RISPETTO delle persone..Allora anche arrivare alle 4 del mattino sarebbe una bella normalità accettata da tutti.

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  2. Pienamente concorde con te,il rispetto e' la base per qualsiasi rapporto di collaborazone.Ma altrettanto importante e' la tolleranza.


    Ako

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