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lunedì 19 maggio 2014

Occhio alle Elezioni Livorno 2014 - Andrea Raspanti - Buongiorno Livorno

Speciale Elezioni 2014 Blog Occhio Livorno: Intervista ad Andrea Raspanti, il giovane candidato sindaco della coalizione (schierata decisamente a sinistra) formata da BuongiornoLivorno, Amiamo Livorno, Sinistra unita per il lavoro e Un'altra Livorno



1) Le chiediamo di presentarsi, di raccontare qualcosa di sé, della sua esperienza formativa, professionale e politica, spiegando il motivo o il percorso per cui ha deciso di avanzare la sua candidatura a sindaco.

<<Io non ho deciso di candidarmi, ma di accettare la candidatura proposta dal consiglio direttivo del movimento e poi ratificata dagli iscritti del movimento; ho quindi condiviso i criteri che hanno portato alla mia individuazione, la mia candidatura era inimmaginabile fino a sei mesi fa. Considero questo obbiettivo un'altra declinazione di impegno che ognuno di noi realizza relativamente a certe cause, chi nel volontariato, chi svolgendo semplicemente il proprio lavoro con dedizione, attenzione, senza mire di guadagno. Ci sono tanti modi di essere responsabili della cosa pubblica, chiaramente questa è una formula importante. 
Per quanto riguarda il mio passato ho un'altra esperienza di attivismo politico circa 13 anni fa, nei movimenti internazionali che nacquero a Seattle, dei social forum che presero le mosse dal movimento internazionale, cosa che non si può dire di Buongiorno Livorno che nasce come progetto pilota. Nel 2001 ho partecipato alla realizzazione del social forum, a Genova al G8 e sull'onda dell'emozione, delle considerazioni e sulla lettura del G8 che elaborammo, decidemmo con un gruppo di amici attivi di entrare in Rifondazione Comunista, a quel tempo guidata da Fausto Bertinotti, molto vicina alle richieste dei movimenti, ma la mia permanenza non durò molto, poiché dopo l'11 settembre 2001 capii che c'era necessità di risposte da parte della politica che il partito non sarebbe stato in grado di dare. Dopo questa esperienza mi sono dedicato all'impegno culturale, all'insegnamento e al giornalismo, lavorando per un periodo al "La Nazione" e poi come giornalista free-lance scrivendo articoli per rivista nazionali e vari fanzine . Ho scritto un libro sul gruppo Virginiana Miller e ho lavorato moltissimo con la compagnia teatrale Grattacielo, in particolare per quanto riguarda la comunicazione e mi sono specializzato in istruzione occupandomi di formazione in  vari ambiti professionali>>.

 2) Descriva sé stesso con 6 aggettivi, 3 positivi e 3 negativi, motivando ognuno di essi.

 <<Di me direi che ho capacità d'ascolto, sono sicuramente diplomatico e ho un'innata capacità di fare sintesi, oltre alla cordialità (più che aggettivi sono capacità). I miei limiti invece sono l'essere impulsivo e sarcastico e come dice la mia compagna, non so se è un difetto, ho la "sindrome di Polly Anna", la mia tendenza alla mediazione e alla diplomazia può diventare un limite, dato che spesso la volontà di mettere tutti d'accordo incontra ostacoli insormontabili>>.

3) Le prossime elezioni amministrative saranno caratterizzate da un'esasperata frammentazione politica con la presenza di nuove formazioni politiche  e numerose liste civiche; secondo lei qual è il motivo di questa divisione? Sono davvero così tanti gli ideali in cui i cittadini si riconoscono?

<<Le scorse elezioni i candidati sindaco erano 7 o 9, non ricordo bene, quindi una situazione non troppo diversa da oggi. Secondo me la frammentazione politica c'è stata soprattutto nella Destra, mentre a Sinistra si è cercata una certa sintesi, che con alcune formazioni politiche non è stata possibile. Alcune ci hanno precluso la strada ancor prima che fossi scelto candidato sindaco, dimostrando che i disaccordi non sono nati intorno alla figura del candidato. Con Marco Cannito non ci siamo proprio capiti e non voglio aggiungere altro, mentre con il M5S non è stato possibile per l'impostazione del loro movimento, comunque i rapporti sono di reciproco fair-play. Nei nostri programmi ci sono delle convergenze, ma in ogni caso penso che fra noi e loro ci siano visioni diverse della politica come invece credo che la lista di Cannito si possa chiamare più propriamente civica perché radicata sul territorio, mentre il nostro vuole essere un movimento politico che nasce da una visione più ampia della politica e da una diversa lettura anche dello scenario attuale>>.

4) A Novembre 2013, Paolo Virzì, noto cineasta livornese, in un repentino scambio di tweets sull'eventuale organizzazione di un Festival del Cinema a Livorno, disse: << era evidentemente una battuta, a Livorno manca tutto anche il senso di realtà>>. Di fronte a un affermazione di questa portata, fosse stata/o nelle vesti di Sindaco, come avrebbe risposto?

<<Virzì ha avuto tanto da Livorno e credo che in quel caso volesse articolare un'analisi politica con le responsabilità dell'amministrazione o se non era così, è da catalogare come sparata gratuita, che lascia il tempo che trova.  In ogni caso le sue sono parole auto-assolutorie e indirizzate maliziosamente verso un certo ambiente. Tutto sommato ho trovato un po' antipatico questo atteggiamento. Magari Virzì ha fatto il passo più lungo della gamba e non si aspettava che l'amministrazione cogliesse la palla al balzo. Alla fine, credo, non ci sia uscito bene nessuno>>.


5) Descriva Livorno in 6 aggettivi, 3 positivi e 3 negativi, giustificando ognuno di essi.

<<Livorno è bella innanzitutto, sia per la locazione geografica sia per gli aspetti paesaggistici e anche  per quelli urbani, ma progressivamente è sempre meno bella. Livorno è una città provinciale, e come diceva Pasolini"è di acutezza ebraica, ma di spensieratezza americana" e questo è un lato di Livorno che mi piace, anche se lo vedo un po' in via di estinzione. All'opposto è un città che spesso confonde valori come l'accoglienza, la tolleranza e l'integrazione con un sostanziale menefreghismo. Non ha molta cura delle cose ed è una città conservatrice, o meglio lo è stata resa>>.

6) Vista l'impossibilità di enunciare tutto il vostro programma (per il quale rimandiamo a questo link), vogliamo chiederle di parlarci di quella parte che riguarda i temi che maggiormente interessano il nostro blog, come il mondo dei giovani livornesi e le loro esigenze. Pensiamo al tasso di disoccupazione giovanile, a Livorno uno fra i più alti in Italia, alle poche iniziative sulla formazione, ma anche quelle volte all'intrattenimento, sporadiche e solitamente colpite da una generale intolleranza della cittadinanza. Cosa pensa di fare in proposito la vostra formazione politica qualora avesse rappresentanza in Consiglio Comunale?

<<Livorno è una città vecchia, il 43% della popolazione supera i 60 anni. Io ho lanciato l'idea per un appello a un patto generazionale. Questa intolleranze credo siano dovute ad un clima degenerato che provoca una guerra tra poveri, gli anziani devono capire che gli interessi dei giovani sono anche i loro interessi e i giovani a oggi non hanno spazio. Tutti noi abbiamo figli,amici, parenti che vivono e lavorano fuori. Se Livorno si svuota di giovani chi garantirà l'assistenza agli anziani e tutti gli altri servizi? Il tasso di disoccupazione ha toccato livelli spaventosi, il 60% tra la fascia tra i 15 e 24 anni sfiorando il 30% nella fascia 25-35 anni. Bisogna fare in modo che Livorno diventi una città in cui i giovani possano progettare e realizzarsi senza trovare sempre ostacoli insormontabili. In ogni caso ci sono delle decisioni da prendere e qualcuno lo scontenti sempre, vanno prese decisioni coraggiose, come quella di chiudere vaste zone al traffico, sull'esempio di New York dove sono state realizzate molte aree pedonali, delimitate da strani e accattivanti colori e arredi, con risultati straordinari per i commercianti e un'impennata di apertura di nuovi servizi. Tutto ciò rappresenta un'importante occasione di creazione di nuovi posti di lavoro, nonché di recupero e valorizzazione di spazi urbani. E' necessario creare un rapporto di reciproca tolleranza tra cittadini giovani e meno giovani, col fine di perseguire l'interesse comune della città. I giovani sono necessari per presidiare la città, perché sono loro che la vivono anche a tarda notte; mi ricordo che in piazza Cavour prima che aprissero quei tanto contestati locali, l'attraversamento era meno sicuro e meno agevole. E'necessario puntare sulla formazione e investire sulla preparazione al lavoro del giovane fin dalla più tenera età. Lavorare sui bambini piccoli è un investimento, investire ora per avere tra 20 anni talenti, ricercatori, studiosi universitari a disposizione della città. Nello specifico abbiamo previsto l'istituzione di spazi pubblici di co-working e degli incentivi e sgravi fiscali per i giovani imprenditori  proprio perché le iniziative private devono essere sostenute>>.

7) Livorno da anni sta lentamente scivolando in una situazione di vistoso degrado sia culturale sia urbano. I suoi musei hanno cifre da prefisso telefonico, monumenti e palazzi inaccessibili al pubblico e in stato di abbandono, teatri e cinema decimati e sempre in continua situazione critica e manifestazioni culturali organizzate con pressappochismo (Effetto Venezia). Il decoro urbano, sempre meno valorizzato con aiuole e spazi verdi lasciati a sé stessi e luoghi come Piazza del Luogo Pio sempre più cementificati. Cosa si potrebbe fare in proposito? Come si potrebbe invertire questa tendenza? Come pensa di comportarsi, riguardo queste tematiche, nel caso diventasse Sindaco?

<<Il livornese è desensibilizzato, la cultura civica si produce con l'attività politica, in modo tale da sensibilizzare e responsabilizzare i cittadini e l'altro aspetto importante è quello legato al bello, come un esempio che di seguito spiego;  Rudolph Giuliani quando ha dovuto combattere il degrado e la criminalità a New York ha chiamato degli specialisti che hanno fatto degli studi  sul rapporto tra buone maniere e criminalità, intraprendendo un'azione continuativa di interventi di riparazione e di mantenimento del decoro urbano, a iniziare dalle cose più piccole come i vetri rotti, producendo, così, una serie di effetti benefici sia sullo spazio che un disincentivo al crimine. Bisogna intraprendere percorsi partecipativi, sgravi fiscali per chi opera per il decoro della città . Ci vuole davvero poco per trasformare una città, come dimostra l'esempio di NY o quello di Bogotà, dove a fare le multe sono clown e non poliziotti, tutte idee che sembrano paradossali, ma che invece portano i loro benefici. I palazzi, invece, sono una sciagura e i parcheggi sono un grande problema, vedi il caso di Piazza del Luogo Pio. Bisogna tornare a un' urbanistica che favorisca la socialità, come ad esempio nel quartiere Shangay, nel dopoguerra vennero costruiti palazzi (che seppur pessimi per tanti motivi) favorivano la cooperazione e la socialità fra residenti tanto che tutti lasciavano la porta aperta del proprio appartamento. I nostri quartieri invece a oggi demandano il loro concetto di socialità intorno ad un supermercato, vedi la Pam in Corea, o i casi dei quartieri di nuova costruzione. La nostra urbanistica racconta qual è il processo di socialità e Livorno ha poche piazze e le poche che ha le sta cancellando. Questo produce una riduzione del senso civico in quanto gli spazi privati prendono sempre più importanza, le persone sono portate a rinchiudersi e a percepire lo spazio pubblico come uno spazio di passaggio, una terra di nessuno. Per far ritrovare il senso civico serve una volontà politica, il modo di pensare la città in una certa maniera, per esempio istituendo dei percorsi sociali che coinvolgono i cittadini che abbiano lo scopo di formarli all'amore per la propria città>>.
Foto delle aree pedonalizzate a New York
   
8) Anche a livello turistico, Livorno non sembra riuscire a ritagliarsi lo spazio che merita. Rispetto alle altre province della Toscana, Livorno riesce a portare avanti solo poche iniziative a scopo turistico, salvo poi lasciarle all'incuria e apparentemente senza un serio piano per pubblicizzarle e valorizzarle.  Come mai non si riesce ad organizzare un'efficiente programmazione turistica? Per quale motivo Livorno sembra incapace di collaborare, in tal senso, non solo con le altre province della Toscana, ma anche con il territorio della Sua provincia litoranea?

<<Livorno è paralizzata da un sistema di interessi personali, chi governa ha anteposto i propri interessi a quelli dei cittadini e se dovesse rimanere la stessa maggioranza non sarà certo un cambio di sindaco che porterà a sorpassare questi problemi. Il PD adesso sembra vedere il diavolo in Cosimi, come del resto fece in passato con Lamberti,  pensate che lo spot di Ruggeri è "punto e a capo" e  quello di Cosimi era "Cambiare Livorno"; si auto-celebrano come elemento di discontinuità, quando in realtà non lo sono affatto. I problemi di Livorno sono sopratutto la mancanza di progettualità e l'inefficienza amministrativa. Non abbiamo un progetto energetico, perciò siamo dipendenti dalle fonti inquinanti che aggravano l'emergenza sanitaria, non c'è un progetto commerciale, vedi il proliferare di Coop a discapito dei centri commerciali naturali, non c'è quindi nemmeno un progetto turistico. Per il turismo bisogna lavorare d'anticipo, bisogna lavorare sul mercato internazionale delle crociere e su delle nicchie strategiche come il turismo religioso, il turismo naturalistico e il turismo sportivo. Bisogna andare nelle fiere internazionali del turismo e sponsorizzare l'immagine di Livorno, preparare un itinerario "Livorno" da offrire ai croceristi,  pensate a Montenero, alle Fortezze o alla Casa di Modigliani,  il Museo Fattori, il giro dei fossi, il Mercato Centrale. Serve però un lavoro stabile e costante e un organizzazione amministrativa che permetta di creare e attuare il progetto che attualmente manca. E' necessario  coinvolgere l'urbanistica e il decoro se vogliamo far rivivere il centro; perché devo andare in città quando non ho niente da comprare se posso andare sul lungomare? Saracinesche abbassate, grigio diffuso e mancanza di arredo urbano certo non aiutano a riqualificare il centro. Ci vuole quindi un progetto inter-assessorile, che coinvolga urbanistica, turismo, commercio e cultura dando spazio ai tantissimi talenti livornesi, come i musicisti che già autonomamente animano la città, facendo convenzioni fra Confcommercio e Confesercenti e i musicisti stessi. Per fare due nomi,  Roberto Luti e Niki La Rosa sono artisti internazionali di cui Livorno potrebbe avvalersi. Per fare un altro esempio; a Cagliari quando arrivano le grosse navi da crociera, la Confcommercio manda una lettera agli esercenti per chiedergli di stare aperti e per dargli tempo di trovare personale per sopperire all'eventuale  apertura straordinaria. Manca la concertazione con questi enti e anche con la Porto 2000. Inoltre la nostra incapacità di fornire servizi ricettivi ( i pochi che abbiamo sono carissimi) porta molti turisti a scegliere Castiglioncello e Quercianella, mentre il nostro valido apparato di B&B e appartamenti in affitto è ben poco pubblicizzato, quando basterebbe fare una piattaforma informatica per mettere in rete tutti questi servizi. Le altre città toscane pubblicizzano le loro risorse per tutto il territorio toscano, ad esempio si trovano ovunque locandine dei festival musicali di Lucca, mentre fuori Livorno è difficile incontrare pubblicità che rimandi alla nostra città>>.

9) Come prevedeva Marshall Mcluhan durante il Novecento, il mondo è divenuto pian piano un villaggio globale, facilmente interconnesso e dove, con pochi mezzi e a basso costo, è possibile muoversi. In questo scenario, essere visibili è fondamentale, avere un logo, marchio, brand di riconoscimento vuol dire essere riconoscibili. Livorno, purtroppo, non ha un suo City-Branding (termine per identificare questo concetto). Lei come si comporterebbe in questo senso? Quali azioni metterebbe in atto affinché si realizzi il City-Branding labronico?

<<Livorno ha un sacco di possibilità, serve un marketing territoriale accurato che punti sulle potenzialità della città, il lungomare tra Livorno e Quercianella è bellissimo, possiamo essere un posto di mare, ma possiamo anche essere uno snodo comodo che mette in collegamento con le altre città della Toscana, possiamo essere, come in passato, una città di benessere, dove la gente veniva per l'aria pura, i bagni, le terme, inoltre era la città con più teatri in Italia. Secondo me dobbiamo puntare su questo a livello di Entertainment, possiamo inoltre essere una meta di turismo slow grazie ai percorsi naturalistici, o la Livorno delle Nazioni con chiese e cimiteri stranieri. Credo ci sia l'imbarazzo della scelta per costruire un'immagine di Livorno..., un marchio che involontariamente c'è già è quello della Livorno plebea e provincialotta compiaciuta di essere la cugina ignorante e simpatica di Pisa>>.

10) Seguendo il modello dei 140 Caratteri di Twitter, cosa si sente di dire ai  giovani lettori di questo blog?

<<Vi chiedo di votarmi e votarci perché questo movimento è fatto da persone che i problemi li conoscono sulla loro pelle, che vengono dalla società civile, ci sono tanti giovani, c'è praticamente tutta l'espressione della cultura livornese fra candidati e associati. Siamo un movimento politico che ha riacceso la passione di chi non credeva più nel possibile rilancio di Livorno, per noi il futuro e quindi i giovani sono la parola d'ordine>>.

11) Le chiediamo di descriverci il significato del suo Slogan, del suo simbolo, cosa sta a rappresentare e se in qualche modo ha preso ispirazione da altri modelli comunicativi di campagna elettorale, sia regionale, nazionale o internazionale.

<<Lo slogan è semplicemente "salute, lavoro, futuro per tutti"ed è alla base di un'idea di inclusione, mettere insieme due aspetti che spesso vengono messi in contrapposizione, vedi ad esempio la storia dell'Ilva, in cui dovevano scegliere tra lavoro e salute. La parola futuro è collegata al fatto che il candidato, cioè io, se diventassi sindaco sarei storicamente il terzo più giovane dopo Diaz e Badaloni, due precedenti mica da niente. La parola tutti invece è una citazione al tutti che è apparso sulle prime pagine dell'Unità dedicato a Berlinguer. Mentre il colore arancione è il colore che ha portato fortuna a Pisapia e Doria>>.

E' possibile contattare Andrea Raspanti ai seguenti indirizzi:




Intervista tenutasi il 10 Maggio 2014 nella sede del Candidato Sindaco, in Via degli Scali Olandesi.




Ako






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2 commenti:

  1. Buongiorno, sono Ivano Pozzi, candidato per la lista #BuongiornoLivorno al Consiglio Comunale. Il link che compare nell'intervista riferito al programma rimanda al filmato presentato il 20 gennaio 2014, contenente le linee generali dell'azione di BuongiornoLivorno. Il programma elettorale di Andrea Raspanti, condiviso e sottoscritto dalla coalizione che ne appoggia la candidatura, si trova qui: http://www.andrearaspantixlivorno.it/il-progetto/ .Grazie, buon lavoro

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