Con questa mostra continua il progetto
Fattori Contemporaneo, iniziativa che vedrà impegnato il nostro caro
Museo Civico Giovanni Fattori, e che promette di organizzare iniziative
e mostre per scoprire e comprendere le diverse
personalità artistiche. Queste personalità, pur con intenti e stilemi diversi, si
inseriscono nel solco dell'importante eredità della Scuola Livornese - termine volutamente meno restrittivo di scuola macchiaiola e post.
Sebbene nato a Siena,
possiamo considerare l'eclettico Madiai un livornese purosangue,
accettandone quindi anche tutte le contraddizioni che questa adozione
comporta. Arrivato a Livorno da bambino, Madiai mostra il suo
interesse precocissimo per la pittura, e a cavallo fra gli anni '60 e '70 sale alla ribalta della scena nazionale mettendosi in mostra in
alcune importanti mostre italiane.
Gli interessi di Madiai sono molteplici
e differenti, come potrete facilmente constatare mettendo piede al
secondo piano dei granai, prima di aver visionato in una teca alcuni
vecchi cataloghi e manifesti dedicati al pittore. Una rassegna ricca
e variegata che, attraverso uno scelto numero di opere, ci mostra la
vera faccia di un artista che è forse troppo spesso accomunato alle mirabolanti
ma pur sempre troppo comode marine e paesaggi.
No, Madiai non è solo
questo, non è un pittore comodo, anche se ha certamente dovuto fare i conti - come tutti - con
il portafoglio, dando vita anche una copiosa produzione in toni
minori, una produzione contraddistinta da soggetti gradevoli che
incontrano facilmente il gusto della gente. Questa produzione in
mostra è stata forse volutamente omessa, anche se ve ne è un'eco
nelle vedute un po' convenzionali e squisitamente turistiche di città.
Si rifà alla tradizione nelle sue vedute della Garfagnana e di
Pienza, mentre diventa criptico nella tela, incontenibile energia.
Poi l'ultima stanza accoglie un mondo fantastico, da un lato la serie
di tele dedicata all'opera di Collodi, dove il registro pittorico
diventa quello dei libri illustrati, mentre gli acrilici usati per il
suo omaggio alla Vespa, l'altra grande passione dell'artista, ci
parlano di un mondo più vicino alla pop art. Mentre la serie
Ossessiva-mente e continua-mente vede il largo uso e l'impiego di
tele sovrapposte, colle, fili. (la fotogallery).
Ma a poco serve continuare raccontarvi,
quanto potrete vedere con i vostri occhi fino al 24, la promessa è
certamente quella di conoscere finalmente con compiutezza il
sorprendente percorso artistico di un pittore che a Livorno, compare
in innumerevoli abitazioni. Questa probabilmente la principale
motivazione che ha spinto molti livornesi a visitare l'esposizione,
che per la cronaca non ha mancato di sollevare anche le polemiche,
con il consigliere comunale Nicola Meschinelli, il quale ha trovato
indecoroso l'organizzazione da parte del comune di una mostra
dedicata a un artista coinvolto nell'inchiesta sulla Porto 2000.
Gli ingredienti ci sono tutti, non
perdetevela.
Fino al 24 gennaio: venerdi, sabato e domenica 10-13/16-19, ingresso gratuito
Ako
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