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martedì 23 settembre 2014

Piacere, Livorno!

Sono stata a Livorno e non mi ha entusiasmato.
Ma come? Cos’hai visitato?
Nulla, mi sono imbarcata per la Sardegna.
La confessione di un’amica appena tornata dalle vacanze. Mi  sono  indignata, le ho raccontato le bellezze di Livorno che si era persa, le ho detto  che senza allontanarsi troppo avrebbe potuto visitare la Fortezza o la Venezia.Torno a casa amareggiata, ma pensa te cosa mi tocca sentire, mi dico. 

Poi rifletto, non posso prendermela con lei, io ho avuto la stessa impressione la prima volta che ho toccato la città labronica, come vi avevo confidato nel mio primo post su questo blog. Ora sorge una domanda, se in due abbiamo avuto questa esperienza, in quanti altri avranno vissuto la stessa situazione: uscita dall’autostrada, entrata in porto, attesa del traghetto, nessun intrattenimento durante l’attesa, conclusione che Livorno non sia granché.
Certo, in questa sequenza si trova un certo grado di ottusità e ignoranza, ma partiamo dal presupposto che i visitatori non sono tenuti a conoscere le attrattive della città, perché  è proprio compito della città stimolare i visitatori e farsi conoscere. Non servirebbero grandi interventi, dei semplici cartelli informativi sarebbero un primo passo. Cartelli con indicazione delle attrazioni a breve distanza raggiungibili a piedi, per esempio. Mi nasce una riflessione: Livorno è caratterizzata da visitatori di passaggio, i traghettatori, diciamo così; ma anche da altri due tipi di visitatori: i croceristi e i turisti “brevi”, che pernottano un paio di notti. Nel 2013 sono transitati a Livorno circa 736.516 passeggeri, ma quanti di loro si sono fermati nella nostra città? Cosa abbiamo offerto loro? Purtroppo non ho trovato statistiche valide a riguardo, ma da quel che so, solo una piccola parte si ferma in città. La maggior parte viene infatti dirottata su altre destinazioni toscane.  


Perciò il primo problema da affrontare è trovare il modo di far fermare i turisti sbarcati a Livorno, dato che vengono caricati subito sui pullman e accompagnati altrove. Per fare ciò servirebbero accordi direttamente con le compagnie croceristiche per creare pacchetti di escursioni da acquistare direttamente sulla nave, ma per questo intervento (inevitabilmente da attuare!) servono tempo, energie ed sforzi delle autorità. Perciò intanto possiamo dedicarci a quei croceristi fai da te, che non scelgono di acquistare escursioni già preconfezionate. Ricordo che quando qualche anno fa andai in crociera con la mia famiglia, acquistammo solamente un’escursione sulla nave (tra l’altro molto deludente), mentre in tutte le altre mete girammo la città autonomamente, informandoci al punto informazioni più vicino e utilizzando  i mezzi pubblici. I turisti fai da te hanno bisogno di essere accolti e “coccolati” dalla destinazione, ciò vuol dire che bisogna prevedere un punto di contatto tra Livorno e i croceristi. 
Un’idea, a parer mio molto carina e di facile realizzazione, è 
prevedere la  presenza di punti informazione mobili, che accolgono i turisti appena scesi dalla nave ( a Roma è attivo un servizio simile dal 2009). Ragazzi dotati di biciclette, risciò o i moderni Segway che distribuiscono cartine, volantini, informazioni, proposte etc.. come un punto informazioni vero e proprio, ma itinerante. La peculiarità di questo servizio applicato a Livorno riguarda la facilità di pianificazione dell'arrivo dei punti informazione al porto conoscendo in anticipo gli orari dello sbarco di turisti.

Cambiamo perciò il modo di approcciarsi al turista: non chiediamo più al visitatore di avvicinarsi a noi, ma siamo noi, Livorno che si avvicina ai turisti; una piccola forma di accoglienza, elemento caratterizzante dei livornesi, che darebbe un’impressione positiva della città ai visitatori.
Ora bisogna pensare a cosa possiamo offrire loro e ai 138.000 turisti che pernottano ogni anno a Livorno.
Ma questa è un’altra storia… #tobecontinued

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2 commenti:

  1. Livorno gode di una collocazione stupenda ed ha alcuni monumenti di interesse che potrebbero anche riempire la giornata di un crocierista, ma non potrà mai competere con Firenze e Pisa, che molti di questi turisti mordi e fuggi pensano di poter visitare nello stesso tempo.
    Quelli che restano potrebbero anche essere una risorsa per la città, ma i primi a dubitarne sono gli stessi negozianti che dovrebbero trarne un guadagno, perché in fin dei conti si tratta di questo.
    Insisto poi nel sostenere che la prima accoglienza dovrebbe comunque essere una città più pulita, con particolare riferimento a quella pattumiera che è il centro.
    Chiunque non si renda di conto dell'impatto di questa situazione è difficile che possa occuparsi positivamente di turismo a Livorno...

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    1. Perfettamente d'accordo. Credo che il turismo possa avere in molti casi, come a Livorno, il doppio ruolo di causa ed effetto: il turismo può essere un incentivo a rendere la città più pulita, curata e valorizzata, ma può essere anche la diretta conseguenza degli interventi per rendere più vivibile e accogliente per gli stessi abitanti la città. Una relazione biunivoca tra turismo e mantenimento della città, l'uno influenza l'altro in un continuo ciclo, basta rendersene conto ed iniziare a lavorarci, affinchè Livorno diventi bella per i suoi cittadini e per i turisti.

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