Venerdì sera ho partecipato, accompagnata da molte aspettative e da un po' di scetticismo, all'iniziativa Stati Generali del turismo organizzata dall'assessore al turismo e allo sport Nicola Perullo presso la Bottega del caffè. Ecco il mio racconto della serata.
Negli ultimi tempi (dalle elezioni in poi è stata un'escalation) sempre più livornesi affermano la necessità per Livorno di aprirsi al turismo. Questo parola ripetuta come un mantra sembra essere la soluzione a molti problemi della città. Sebbene sia una notizia felice questa nuova presa di coscienza da parte dei cittadini delle potenzialità del proprio territorio, un nuovo pericolo è in agguato: c'è il rischio che, a prescindere, si creda che ogni proposta in materia sia valida, oppure che qualsiasi associazione e soggetto possa ergersi al ruolo di dirigente turistico. Ripeto comunque che questo atteggiamento è sicuramente positivo poiché dimostra una partecipazione e un coinvolgimento importante, è da sottolineare però che le parole d'ordine in materia di turismo, come in altri settori, sono competenza e professionalità. Valori spesso bistrattati in questo nostro Paese, ma che invece restano fondamentali.
Mi ero ripromessa che non avrei più scritto articoli sul turismo per il blog (qui per leggere un altro mio articolo), almeno per un po' di tempo, ma ho dovuto venir meno a questa decisione, in quanto ho visto le mie perplessità appena esposte venire rassicurate ed attenuate.

E andando avanti per tutto il corso dell'incontro, non potevo che trovarmi d'accordo con quanto veniva espresso. Il punto di partenza per la comprensione del progetto è la presa di coscienza che il turismo può diventare l'asset strategico per il rilancio della città, non come sostituto dell'industria, come ha specificato più volte Perullo, ma come aggiunta all'economia cittadina e contributo alla nascita di una nuova industrializzazione. Compreso e assorbito questo concetto è necessario chiarire che il turismo non può essere sviluppato attraverso singoli eventi e iniziative, come ad esempio la sola costruzione di strutture ricettive, ma è necessario un progetto condiviso dagli imprenditori, dall'amministrazione e soprattutto dalla cittadinanza. E forse finalmente questo progetto sta arrivando.

Durante la serata si è evidenziato come il livornese non sappia valorizzare i propri pregi come la creatività, l'immaginazione e lo spirito di iniziativa a causa dell'incapacità di superare divisionismi. Limite che si dovrà necessariamente superare per la buona riuscita del progetto e che sarà possibile solo con l'impegno dell'Amministrazione a svolgere un ruolo di coordinamento.
Questi, i presupposti da cui iniziare a lavorare, che possono sembrare scontati ma che invece risultano ancora di difficile comprensione a giudicare da alcuni interventi finali, indirizzati alla singola iniziativa.
Chiariti ampiamente (si spera) questi concetti, Perullo ha poi indicato alcune possibili iniziative che si andrebbero ad inserire nel progetto complessivo, tra le quali un festival che attraverso il cibo racconti le molteplici culture presenti nella tradizione livornese e la creazione di un albergo diffuso su tutto il territorio in ottica di un turismo sostenibile.

Finito l'incontro il mio scetticismo iniziale ha lasciato il posto alla soddisfazione, vedendo così tanta partecipazione, ma soprattutto constatando di aver assistito all'inversione di tendenza di una Livorno, che abbandona l'improvvisazione per programmazione e professionalità.
Le basi sono state gettate, spero davvero abbiano un seguito.
#Sperèm
Il video degli interventi di Perullo
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