Qualche
settimana fa a Livorno si è svolto, nella bellissima villa Mimbelli, il festival Harborea: una
fiera di piante e fiori davvero colorata e interessante. Acquistandone il biglietto era possibile usufruire dello sconto su alcuni luoghi d'interesse della città,
come ad esempio il Museo Fattori, l'acquario e Casa Modì.
Dato
che avevo visitato praticamente tutti questi luoghi di recente, ho
deciso di optare per il Museo di storia naturale del Mediterraneo,
in virtù anche di uno sconto di 5 euro su un costo totale di 10 euro.
Ed è
proprio del museo di Villa Henderson che vi volevo parlare
ed invitare a riflettere.
La
sala dei cetacei in Villa Henderson
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Il
museo si trova in una splendida villa tardo-settecentesca, dotata
di un magnifico e lussuoso giardino.
La villa è sede del FAI (Fondo ambiente italiano) locale e forse, ma non ne sono sicuro, dell'Istoreco
(istituto storico della resistenza); offre inoltre una biblioteca e varie sale
studio per gli studenti e se non fosse per il loro via vai, il complesso di edifici risulterebbe animato solo dai custodi e addetti.
Sono
rimasto un po' colpito del fatto che il personale all'entrata non sapeva dello sconto
a cui dava diritto il biglietto di Harborea, evidentemente non ben informato da chi di dovere, tuttavia deve avermi creduto sulla parola.
Il
biglietto completo, dal costo di 10 euro ridotto in questo caso
a 5 euro, permette la visita a 4 diverse aree espositive: il
complesso principale (dove si trovano la Sala
dell'Uomo,Geo-paleontologia, anatomia ) l'orto botanico, la sala
invertebrati e la sala del mare.
Volendo
definire e giudicare il grado di soddisfazione di questa mia visita,
e facendolo con un metro di giudizio abbastanza comprensivo posso
ritenermi soddisfatto.
E
lo posso fare per due motivi: il primo è perché ho speso 5 euro e
non il doppio, il secondo, è che fortunatamente, non sono un
turista, parlo italiano e non ho dovuto fare molta fatica
per trovare e raggiungere il museo situato in un anfratto nascosto di
via Roma. Ebbene
sì, perché, se malauguratamente lo fossi stato, e avessi sprecato mezza
giornata per raggiungere il museo ne sarei rimasto pesantemente deluso e
amareggiato, tralasciando che alcuni mesi fa vidi un gruppetto di
turisti all'ora di pranzo davanti al cancello del museo chiuso, e
che quindi, si corra anche il rischio di far tanta strada per nulla.
Rimarrei
deluso per il prezzo veramente alto, non certo motivato dal
materiale in esposizione e dal servizio offerto, che può “vantare”
la mancanza quasi ovunque di qualsiasi cartello o indicazione in
lingua straniera.
Non
parlo delle sole indicazioni per il bagno o per il percorso da
seguire, ma tutte quelle descrizioni che accompagnano i reperti in esposizione.
Ma
andiamo per gradi:
Il
primo settore, articolato su tre piani è sicuramente l'area più
grande del museo.
A
mio avviso non è la più interessante però, al piano terra si
trovano alcune nozioni e repliche di reperti sulla Preistoria,
condite con molte informazioni, davvero troppo lunghe e complicate
per non giudicarle noiose. Un po' meglio gli altri piani, con i
minerali, il sistema solare, la storia dell'uomo ripercorso con
alcuni manichini e riproduzioni e calchi di reperti sparsi in altre
parti del mondo e una collezione di animali comuni impagliati (
questa autentica ).
Davvero
poco materiale, sparso in sale e teche molto grandi, tutte
riproduzioni affogate da troppe informazioni. Nessuna informazione in
inglese o in altra lingua, nessuno sfondo e vetrine davvero troppo
vuote, lampadine fulminate qua e là, assenza di riscaldamento ecc...
Davvero
una prima parte poco interessante se non a scopo didattico.
Una
delle tante teche contenenti riproduzioni di reperti
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L'orto
botanico invece si gira più velocemente, è gradevole, non troppo
curato né colorato (ma suppongo sia da imputare tutto al maltempo).
Potrebbe certamente essere arricchito, ma nel complesso non mi
dispiace troppo.
La
sala degli invertebrati, anche questa non troppo grossa, contiene
alcune riproduzioni di animali e alcune raccolte di farfalle e
insetti. Anche qui nessuna informazione in lingua straniera e
un percorso troppo scarno per essere considerato decente.
L'ultima
sala è quella del mare: si trova in una struttura di edificazione
recente che ricorda vagamente un cetaceo e ospita lo scheletro di una
grossa balena la quale si spiaggiò e morì sulle nostre coste ormai
decenni fa. Inoltre ci sono altri scheletri e riproduzioni di
paesaggi marini. Nel complesso il settore più interessante anche se
abbastanza scarno, unica parte del museo che riporta informazioni
anche in inglese.
L'orto
botanico dentro la villa
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Nell'insieme credo sia una struttura poco funzionante, che per darle un
senso hanno pensato bene di organizzarci alcune iniziative dentro,
come feste per bambini e ricevimenti di vario tipo.
Non
si capisce il target della struttura, che se dovesse essere solo per
scolaresche, potrebbe chiudere i pomeriggi, se invece fosse per i
turisti (cosa probabile, dato che è pubblicizzato in ogni dove ), ne andrebbe completamente riveduto e migliorato il servizio.
Sarebbe necessario un maggior ordine degli oggetti in esposizione, una diminuzione e semplificazione di tutte le
informazioni scritte e tradurle in altre lingue, un'aggiunta di alcune informazioni tramite video e registrazioni sonore. Si
potrebbe prevedere percorsi più interattivi (come del resto fanno in
tutti i musei d'Europa), nuove tecnologie (ologrammi , pc touch
screen, giochi interattivi, ecc), e se si vuole ripercorrere la
storia umana con i manichini, sarebbe opportuno aumentarli di numero e
non solo 3 o 4 sparsi per tutto il museo. Nella sala invertebrati
potrebbero essere messi invece terrari con insetti e altro, nella
sala del mare invece qualche acquario.
Poi
tutte quelle repliche e calchi danno un aspetto molto provinciale al
museo, perchè non esporci qualche reperto autentico, di quelli che
erano della collezione di Chiellini, e che si trovano nei magazzini
del comune? Probabilmente saranno destinati al museo livornese che
sorgerà in Venezia, ma in attesa si potrebbero esporre qui.
Inoltre
fra le migliorie da apportare c'è sicuramente i mezzi di
collegamento alla struttura, che è servita davvero male e non
dispone di nessun posto auto, e parcheggiare nella zona è un'
impresa molto ardua.
Allo
stato attuale ci troviamo con una struttura che, oltre a non
produrre, risulta altresì uno spreco di denaro, quindi
prima di lamentarci che mancano soldi per qualsiasi iniziativa,
iniziamo a spender meglio quelli di cui disponiamo.
Possiamo rendere quindi il museo di storia naturale del Mediterraneo un polo
all'avanguardia e una struttura piacevole da visitare, sia per i
Livornesi che per i turisti.
Le potenzialità ci sono: una struttura bellissima, parte del materiale è valida e interessante, il personale è affabile e gradevole, la struttura è sede di varie istituzioni culturali e scientifiche. A tutto questo manca solo un progetto solido e concreto, per poter così sperare che sia un guadagno e non più un peso per i bilanci del comune.
Ako
Ottimo post, non ho mai visitato il museo e me ne vergogno!
RispondiEliminaRiguardo al Comune che guadagna su qualcosa, meglio lasciar perdere: non riuscirebbero a gestire in attivo neanche un pozzo di petrolio...
Concordo pienamente ;)
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