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lunedì 5 novembre 2012

Museo del Mediterraneo , un progetto da rivedere



Qualche settimana fa a Livorno si è svolto, nella bellissima villa Mimbelli, il festival Harborea: una fiera di piante e fiori davvero colorata e interessante. Acquistandone il biglietto era possibile usufruire dello sconto su alcuni luoghi d'interesse della città, come ad esempio il Museo Fattori, l'acquario e Casa Modì.

Dato che avevo visitato praticamente tutti questi luoghi di recente, ho deciso di optare per il Museo di storia naturale del Mediterraneo, in virtù anche di uno sconto di 5 euro su un costo totale di 10 euro.
Ed è proprio del museo di Villa Henderson che vi volevo parlare ed invitare a riflettere.
La sala dei cetacei in Villa Henderson
Il museo si trova in una splendida villa tardo-settecentesca, dotata di un magnifico e lussuoso giardino.
La villa è sede del FAI (Fondo ambiente italiano) locale e forse, ma non ne sono sicuro,  dell'Istoreco (istituto storico della resistenza); offre inoltre una biblioteca e varie sale studio per gli studenti e se non fosse per il loro via vai, il complesso di edifici risulterebbe animato solo dai custodi e addetti.
Sono rimasto un po' colpito del fatto che il personale all'entrata non sapeva dello sconto a cui dava diritto il biglietto di Harborea, evidentemente non ben informato da chi di dovere, tuttavia deve avermi creduto sulla parola.
Il biglietto completo, dal costo di 10 euro ridotto in questo caso a 5 euro, permette la visita a 4 diverse aree espositive: il complesso principale (dove si trovano la Sala dell'Uomo,Geo-paleontologia, anatomia ) l'orto botanico, la sala invertebrati e la sala del mare.

Volendo definire e giudicare il grado di soddisfazione di questa mia visita, e facendolo con un metro di giudizio abbastanza comprensivo posso ritenermi soddisfatto.

E lo posso fare per due motivi: il primo è perché ho speso 5 euro e non il doppio, il secondo, è che fortunatamente, non sono un turista, parlo italiano e non ho dovuto fare molta fatica per trovare e raggiungere il museo situato in un anfratto nascosto di via Roma. Ebbene sì, perché, se malauguratamente lo fossi stato, e avessi sprecato mezza giornata per raggiungere il museo ne sarei rimasto pesantemente deluso e amareggiato, tralasciando che alcuni mesi fa vidi un gruppetto di turisti all'ora di pranzo davanti al cancello del museo chiuso, e che quindi, si corra anche il rischio di far tanta strada per nulla.
Rimarrei deluso per il prezzo veramente alto, non certo motivato dal materiale in esposizione e dal servizio offerto, che può “vantare” la mancanza quasi ovunque di qualsiasi cartello o indicazione in lingua straniera.
Non parlo delle sole indicazioni per il bagno o per il percorso da seguire, ma tutte quelle descrizioni che accompagnano i reperti in esposizione.

Ma andiamo per gradi:

Il primo settore, articolato su tre piani è sicuramente l'area più grande del museo.
A mio avviso non è la più interessante però, al piano terra si trovano alcune nozioni e repliche di reperti sulla Preistoria, condite con molte informazioni, davvero troppo lunghe e complicate per non giudicarle noiose. Un po' meglio gli altri piani, con i minerali, il sistema solare, la storia dell'uomo ripercorso con alcuni manichini e riproduzioni e calchi di reperti sparsi in altre parti del mondo e una collezione di animali comuni impagliati ( questa autentica ).
Davvero poco materiale, sparso in sale e teche molto grandi, tutte riproduzioni affogate da troppe informazioni. Nessuna informazione in inglese o in altra lingua, nessuno sfondo e vetrine davvero troppo vuote, lampadine fulminate qua e là, assenza di riscaldamento ecc...
Davvero una prima parte poco interessante se non a scopo didattico.
Una delle tante teche contenenti riproduzioni di reperti 

L'orto botanico invece si gira più velocemente, è gradevole, non troppo curato né colorato (ma suppongo sia da imputare tutto al maltempo). Potrebbe certamente essere arricchito, ma nel complesso non mi dispiace troppo.

La sala degli invertebrati, anche questa non troppo grossa, contiene alcune riproduzioni di animali e alcune raccolte di farfalle e insetti. Anche qui nessuna informazione in lingua straniera e un percorso troppo scarno per essere considerato decente.

L'ultima sala è quella del mare: si trova in una struttura di edificazione recente che ricorda vagamente un cetaceo e ospita lo scheletro di una grossa balena la quale si spiaggiò e morì sulle nostre coste ormai decenni fa. Inoltre ci sono altri scheletri e riproduzioni di paesaggi marini. Nel complesso il settore più interessante anche se abbastanza scarno, unica parte del museo che riporta informazioni anche in inglese.
L'orto botanico dentro la villa

Nell'insieme credo sia una struttura poco funzionante, che per darle un senso hanno pensato bene di organizzarci alcune iniziative dentro, come feste per bambini e ricevimenti di vario tipo.
Non si capisce il target della struttura, che se dovesse essere solo per scolaresche, potrebbe chiudere i pomeriggi, se invece fosse per i turisti (cosa probabile, dato che è pubblicizzato in ogni dove ), ne andrebbe completamente riveduto e migliorato il servizio.
Sarebbe necessario un maggior ordine degli oggetti in esposizione, una diminuzione e semplificazione di tutte le informazioni scritte e tradurle in altre lingue, un'aggiunta di  alcune informazioni tramite video e registrazioni sonore. Si potrebbe prevedere percorsi più interattivi (come del resto fanno in tutti i musei d'Europa), nuove tecnologie (ologrammi , pc touch screen, giochi interattivi, ecc), e se si vuole ripercorrere la storia umana con i manichini, sarebbe opportuno aumentarli di numero e non solo 3 o 4 sparsi per tutto il museo. Nella sala invertebrati potrebbero essere messi invece terrari con insetti e altro, nella sala del mare invece qualche acquario.
Poi tutte quelle repliche e calchi danno un aspetto molto provinciale al museo, perchè non esporci qualche reperto autentico, di quelli che erano della collezione di Chiellini, e che si trovano nei magazzini del comune? Probabilmente saranno destinati al museo livornese che sorgerà in Venezia, ma in attesa si potrebbero esporre qui.
Inoltre fra le migliorie da apportare c'è sicuramente i mezzi di collegamento alla struttura, che è servita davvero male e non dispone di nessun posto auto, e parcheggiare nella zona è un' impresa molto ardua.


Allo stato attuale ci troviamo con una struttura che, oltre a non produrre, risulta altresì uno spreco di denaro, quindi prima di lamentarci che mancano soldi per qualsiasi iniziativa, iniziamo a spender meglio quelli di cui disponiamo.
Possiamo rendere quindi il museo di storia naturale del Mediterraneo un polo all'avanguardia e una struttura piacevole da visitare, sia per i Livornesi che per i turisti.
Le potenzialità ci sono: una struttura bellissima, parte del materiale è valida e interessante, il personale è affabile e gradevole, la struttura è sede di varie istituzioni culturali e scientifiche. A tutto questo manca solo un progetto solido e concreto, per poter così sperare che sia un guadagno e non più un peso per i bilanci del comune.


Ako

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2 commenti:

  1. Ottimo post, non ho mai visitato il museo e me ne vergogno!
    Riguardo al Comune che guadagna su qualcosa, meglio lasciar perdere: non riuscirebbero a gestire in attivo neanche un pozzo di petrolio...

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