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martedì 16 aprile 2013

AGENDA COSIMI:Pensare in Grande? Meglio agire concretamente!!

Il titolo vuole riprendere il nome di uno dei tanti progetti che sono stati inseriti nell'agenda di fine mandato presentata dal sindaco Cosimi e dalla sua giunta qualche giorno fa: Pensiamo in Grande. (Leggi qui)
Fra tutti, questo progetto, risulta quanto mai emblematico del modo di agire di questa amministrazione.
Esso prevede la riqualificazione di una delle vie più importanti di Livorno, la più importante del centro storico, ovvero Via Grande. Il progetto era stato presentato con un percorso partecipativo nel Febbraio del 2010 e da allora è rimasto tale solo su carta; più volte l'inizio dei lavori è stato rimandato, ed oggi viene nuovamente inserito nell'elenco delle opere pubbliche in fase di realizzazione, nell'agenda del Sindaco.

Il progetto prevede la valorizzazione di parte del centro cittadino (Via e Piazza Grande), tramite una serie di iniziative atte a migliorare il decoro urbano (pavimentazioni, colonne ecc...) e mirate a rendere la via semi pedonalizzata.
Non nascondo di essere un fan della chiusura del centro cittadino al traffico privato e, per tale motivo, di aspettare trepidante la realizzazione di quest'opera. (Capisco anche i commercianti che si lamentano, ma per spiegare le mie motivazioni ci vorrebbe un intero post).
Tuttavia il progetto, indicato come priorità dall'Amministrazione Comunale, ogni anno slitta e viene rimandato, stavolta trovando nella parte del colpevole, il Patto di Stabilità che con i suoi vincoli di bilancio non permette la realizzazione dell'opera.

Capisco questo preciso momento storico, fra i più grigi e poveri della storia recente, una situazione non diversa anche per le amministrazioni comunali, obbligate a ridimensionare continuamente i bilanci.
Ciononostante, l'operato dell'amministrazione comunale anche in questo caso mi sembra essere stato poco serio e chiaro. In comune, perfino nell'ufficio di qualche assessore, si trovano i molti Totem\Cartelloni Pubblicitari, che sono stati creati per pubblicizzare il progetto, ma che riportano date ormai ampiamente passate e quindi oggi abbandonati e nascosti.
Cartelli che sicuramente hanno avuto un costo per il Comune, che ultimamente rifiuta e scarta qualsiasi proposta e iniziativa culturale per la mancanza di fondi (come quella di creare nuovi cartelli turistici).
Ecco questo a mio avviso è uno di quei casi in cui l'amministrazione ha pensato poco e agito ancor peggio.

Ma se i lunghi periodi di immobilismo amministrativo, potevano esser concessi anni fa, oggi risultano pericolosi e colpevoli di un peggioramento della qualità di vita dei cittadini.
Ma la mia non vuole essere una sterile critica, vorrei invitare a riflettere che non si può continuamente sventolare l'alibi della crisi per scusare ogni ritardo, mancanza o sbaglio.
Tanto meno ci si può piangere addosso in eterno e se i fondi mancano, se ne può solo prendere atto e trovare delle soluzioni, magari non sempre accomodanti. Innanzitutto si deve agire nella chiarezza e nell'onestà nei confronti dei cittadini, che fin troppo spesso sono presi in giro.

E allora basta sprechi assurdi, ritardi burocratici e preclusioni mentali.
Basta annunciare grandi progetti che mai si realizzeranno o che verranno conclusi fra anni.
Basta speculare sull'urbanistica, come nel caso dei Palazzi in Piazza del Luogo Pio, basta ai progetti sconsiderati verso cui ci si rende conto di non aver adeguati fondi solo all'ultimo, come nel caso della costruzione del ponte sul fosso appena riaperto in viale Caprera, che non verrà mai ultimato.
Basta all'abbandono di luoghi recuperati e subito ricascati in degrado, come il Cisternino di Piazza della Repubblica, ma anche quello fuori città, o la Porta San Marco, e la lista è ancora lunga.

Parlando del settore turismo e cultura (tanto caro a questo blog) le cose da fare son tantissime.
Prima di tutto, si promuova uno studio che si avvalga di esperti ma anche dei cittadini per il censimento di tutti i luoghi (monumenti, palazzi storici, attrazioni, tratti di litorale ecc...) che sono oggi presenti a Livorno. Nello studio si potrebbe differenziare quelli che sono attualmente in uso e quelli che si trovano in situazioni di abbandono.
Con i primi si programmi una strategia a breve termine: facendo sistema, offrendo pacchetti completi, servizi che colleghino le varie risorse, conducendo opportuna pubblicità. Avvalendosi anche del lavoro delle molte associazioni presenti sul territorio, per animare e gestire le varie attrazioni o generando posti di lavoro, magari in virtù anche dei contratti di tirocinio cofinanziati dalla regione Toscana. Valorizzando l'aspetto e l'ordine urbano, con la sistemazione del verde e interventi gratuiti o poco dispendiosi mirati al decoro urbano, come l'organizzazione di contest artistici.

Istituendo poi un ente o gruppo di studio formato sempre da cittadini ed esperti, si potrebbero poi valutare le condizioni delle risorse in abbandono per poi raccoglierle in un unico documento, e progettandone possibili riutilizzi, magari sarebbe opportuno formulare progetti per i singoli recuperi ma anche pianificazioni complessive, come la creazione di vari itinerari, come la Livorno delle Nazioni (con i cimiteri, le chiese, i musei), la Livorno dell'arte, quella delle fortezze e fortificazioni (con le due fortezze,ma anche gli ex macelli, il Rivelino, Forte S.Pietro, le mura medicee). E' inaudito che si tenga la Fortezza Nuova chiusa e che si continui a rimandarne la data di riapertura.Tali progetti potrebbero essere presentati a privati investitori, o monitorando le continue possibilità e risorse che vi sono per finanziare questi progetti, come i Fondi dell'Unione Europea, ma anche quelli previsti dai vari consorzi o enti (Touring, Fai ecc...).Facendo sistema fra tutte le risorse e competenze che la città offre e stando ben attenti a non sprecare nessuna possibilità.

Si pensi poi al lavoro, si metta in condizione di investire a Livorno, senza però favorire speculazioni economiche, si favoriscano il piccolo artigianato,l'agricoltura, la pesca sostenibile. Si potrebbero organizzare incontri formativi promossi dal Comune, atti ad orientare i disoccupati e gli studenti verso settori lavorativi che la città richiede e ad insegnare al Livornese come si fa impresa e commercio. Perchè non favorire anche opere di manodopera pubblica, per assorbire parte della disoccupazione, almeno per qualche tempo?

Si eviti poi di tentar di far cassa vendendo palazzi storici comunali, come il Palazzo del Presidente, dove oggi si trova il Centro per l'Impiego e gli altri(leggi qui) e si utilizzino questi palazzi invece di costruirne di nuovi (come nel caso del Museo Civico).Venderli ora ad un pezzo di pane sarebbe sconsiderato.

Va risolto il problema dell'intrattenimento e dei giovani: basta demonizzare i luoghi dove essi si ritrovano, ultimamente ne sono stati chiusi diversi. Se questi si rivelano poco sicuri, si trovi una zona dove possano essere allestiti senza troppe limitazioni.

Indispensabile anche il problema del traffico, sono necessari parcheggi ma anche sensibilizzare il cittadino ad una circolazione ecologica (bici e autobus), dotando la città di servizi adeguati.

Insomma, è necessario studiare delle soluzioni che certo non arriveranno da sole, ma è anche necessario intervenire subito, laddove sia possibile, magari facendo perno anche sulla solidarietà dei cittadini, che sanno essere comprensivi quando vi sia un impegno mirato al bene pubblico.
Più umiltà nell'ascoltare i cittadini (dotando di appositi canali per il confronto con le istituzioni), più voglia di fare e meno di apparire mediaticamente con annunci fittizi.
Solo così questa giunta potrà lasciare un buon ricordo alla città,
regalando un po? di speranza ai propri cittadini.

Ako


Qui l'Agenda di fine mandato della giunta Cosimi










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