Un cielo grigio aleggia sul futuro del Porto Turistico |
Lo scorso 11 Marzo, il giornale genovese "Il Secolo XIX" annunciava che oltre 60 navi nel 2013 avevano scelto o avrebbero scelto di abbandonare lo scalo Livornese in favore di La Spezia, mentre secondo una ricostruzione giornalistica del Quotidiano QuiLivorno, sarebbero ben di più le navi di cui la città Livornese sarà privata in quest'anno e nei prossimi.
Le cause sono ben note: i fondali troppo bassi e la mancanza di banchine libere e adeguatamente attrezzate, fanno sì che molte navi da crociera siano costrette ad attraccare al porto industriale, situato in zona Calambrone. Al tutto si aggiungono le continue diatribe fra i vari soggetti concessionari della banchine, che in perfetto stile imprenditoriale livornese, pensano solamente ai propri interessi e a dar vita a puntuali scaramucce.
Se poi si pensa che chi dovrebbe vigilare e controllare (Port Authority e Porto 2000, e Comune) risulta essere latitante, reticente e inefficace, il disastro è presto servito.
Non pretendo certo di sapere la verità assoluta, tuttavia, la mia tesi trova svariate conferme, anche fra politici e altre figure di rilievo.
Se l'attacco di Giovanni Pardini,segretario della Cisl, è piuttosto velato, sembra non mettersi invece i guanti il sindaco di Pisa, Filippeschi, quando, in diversi articoli, afferma che più volte Pisa ha provato a collaborare con il Porto Livornese, trovando sempre come ostacolo forti interessi conservatori, mentre afferma di essere sempre disponibile a trovare un accordo fra Sat (che gestisce l'Aeroporto pisano) e la Porto2000(Porto turistico).
Articolo della Nazione |
Continua confermando come Pisa, ma anche Firenze, siano molto preoccupate della continua perdita di concorrenza dello scalo livornese, che porterà sempre più lontani dalla Toscana moltissimi turisti.
Mentre a Livorno nessuno pare voler trovar soluzione, la scusa della crisi e della mancanza di fondi, immobilizza la città da anni.
La città labronica non riesce a prendersi cura dei suoi monumenti, che restano chiusi e inaccessibili, lasciando quindi i pochi avventori che restano in città a "ciondalare" per via Grande. Inoltre i servizi offerti anche a quelli che vogliono solamente usufruire del porto, principale accesso marino per la regione,continuano a essere pochi e malpensati. Si continua di fatto a non sfruttare le potenzialità immense che la città offre. Emblematico è il caso del porto turistico.
Quello che dovrebbe essere il biglietto da visita della città, diventa invece motivo per scapparsene altrove.
Nel porto turistico si trova il Terminal crociere (ovvero la struttura adibita alle esigenze dei croceristi) e la Stazione Marittima (ovvero la gemella adibita però agli utenti dei traghetti), ma entrambi sono in uno stato avanzatissimo di degrado e desolazione, come del resto tutta l'area. Ai moltissimi magazzini abbandonati o in perenne ristrutturazione, si sommano la mancanza di decoro urbano e la pessima organizzazione che sta dietro ai servizi diretti ai turisti.
Uffici deserti, personale che a malapena biascica qualche parola di inglese, molta scortesia, un punto informazioni turistiche minuscolo e nascosto, dove dentro si trovano incastonate quattro hostess, che onestamente non sembrano moltissimo interessate a rendersi utili (magari mi sbaglio).
E poi si continua con la lista degli orrori: pochissimi bagni, negozi chiusi e abbandonati, cartelloni sbiaditi, terminali rotti, nessuna immagine della città, non una sala giochi, né un qualsiasi altro svago.
Non ci vuole molto a capire che quello che offriamo è poco e che ci son città che si scannerebbero per avere la nostra posizione strategica nel Mediterraneo, mentre Livorno lascia tutto quanto al suo destino.
Eppure, i possibili miglioramenti da intraprendere sono tantissimi, le risorse da sfruttare ancora di più, basti pensare che il porto turistico si trova presso la straordinaria Fortezza Vecchia, l' antichissimo Porto Mediceo, non lontano vi son i vecchi macelli e le mura, mentre sempre all'interno del porto si trova il Silos (di cui abbiamo parlato qui), moltissimi capannoni e parcheggi.
Insomma volumetrie impressionanti, miste a strutture che trasudano storia e cultura e poi anche il Nuovo Mercatino Americano, spostato da XX Settembre, ma condannato anche questo all'inesorabile declino.
I numeri ci son tutti, le risorse si troverebbero sicuramente e allora cosa frena?
Alcune voci dicono che con l'imminente privatizzazione della Porto 2000 ,qualcuno sia interessato ad affondare il valore della società, per poterla far spartire ai soliti noti, a prezzi ridicoli, per una perfetta storia all'Italiana.Vedremo avanti.
Ma quello che mi chiedo è: possibile che il livornese non sia stanco di farsi defraudare di tutto?
Possibile che non si riesca a fare sistema tutti insieme? I commercianti del Mercatino Americano, quelli che sono stati costretti a chiudere dentro i vari Terminal, i proprietari di industrie ricettive e di aziende appartenenti all'indotto e tutti quei giovani a cui viene proibito di aver un lavoro in un settore così proficuo come il turismo.
Son convinto che la situazione cambierà prima o poi, speriamo solo che allora ci sia sempre almeno una nave.
Ako
triste e preoccupante
RispondiEliminaSono un'accompagnatrice turistica livornese e sono d'accordo su TUTTO. Una sola cosa però manca nel suo interessante articolo, ovvero che la maggioranza dei livornesi è ottusa, provinciale, ignorante, presuntuosa e vagabonda.
RispondiEliminaCiao Simona,i livornesi hanno una mentalità certamente difficile,ma sono capaci anche di gesti inimmaginabili,bisognerebbe metterci alla prova
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