Foto by Ass. Fotografica Il Salmastro |
Come ogni lunedi, Livorno Acoustics vi fa conoscere uno dei tanti cantautori livornesi ed oggi è il turno di Giorgio Mannucci (alias Mandrake) e il suo pop/folk genuino e raffinato. Da poco è uscito il suo ultimo disco "Dancing with Viga" e Giorgio ci ha cantato proprio una delle canzoni di questo album, "Tales of a wizard" in uno dei luoghi più belli e nascosti di Livorno, ovvero il Mausoleo di Costanzo Ciano a Montenero.
N.B. Prima di cominciare, ti avvisiamo che ogni intervista di Livorno Acoustics è suddivisa in due parti. La metà che leggerai qui di seguito è incentrata sugli aspetti legati al suo rapporto con le istituzioni e con la professione di artista, mentre l'altra metà che potrai leggere su Livorno Artistica approfondisce il processo creativo del cantautore.
1. Cosa pensi della scena musicale di Livorno?
La scena musicale labronica è stata una scena fervida. Attivissima, che si è data da fare. Temo che tra i ventenni di oggi, ci sia un numero inferiore di band rispetto a 10-15 anni fa, ad ogni modo noto che la voglia di non limitarsi alla solo reinterpretazione di canzoni altrui, ma di confrontarsi con la propria creatività scrivendo canzoni originali, sia sempre molto presente.
Livorno è un gran paesone, lo sappiamo, e quindi, tra noi musicisti, il più delle volte ci conosciamo un po' tutti. Non ho mai notato grossa rivalità.
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2. Cosa pensi del pubblico livornese (relativamente alla musica)?
Un pubblico un po' pigro a volte. Le proposte nella città non mancano. I locali e le persone che si danno da fare per portare la musica in città, ci sono. Tra tutti il The Cage Club o il Nuovo Teatro delle Commedie, o il Surfer Joe's. Tutte realtà che sbattono con la pigrizia della gente livornese, spesso dedita alla lamentela per l'assenza di concerti o eventi serali mentre magari si rilassa sul divano di casa! Ho visto concerti molto interessanti, anche internazionali, a prezzi ridicoli. In giorni feriali ok, ma ad orari rispettabili. Eravamo in dieci...cose tristi.
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3. Quali opportunità offre Livorno ad un musicista emergente?
Le sale prove credo non manchino. Locali dove suonare neppure. Forse ce ne vorrebbero di più, come sempre, ma ricordiamo che la nostra popolazione si aggira sui 180mila abitanti e non so qual'è la percentuale di persone, come accennavo prima, che prova gradimento, sollievo, interesse, nel partecipare a un concerto live. Purtroppo la percentuale non è delle più alte.
4. Quali sono i pregi o le peculiarità dei musicisti Livornesi? E quali i limiti o i difetti?
Dovremmo tutti esiliarci a Berlino, New York, San Francisco, Parigi. Di sicuro, alcuni musicisti della città, sarebbero maggiormente apprezzati e valutati. In questo caso non mi limito assolutamente solo alla città di Livorno, ma anche al resto del paese.
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5. Quanta influenza credi che abbia avuto Livorno sulle tue canzoni e sulla tua carriera?
Vivo in questa città da ormai 30 anni, da quando sono nato. è normale che mi abbia influenzato. Ci sono degli angoli della città, dove magari mi può capitare di passeggiare, che mi danno una forte ispirazione e mi recano una positiva smania. Non so, forse è grazie anche a questo che quando torno a casa mi metto subito alla chitarra.
6. Quali sono le difficoltà economiche, burocratiche e istituzionali che un musicista emergente incontra? Come le hai affrontate e, eventualmente, superate?
Una band per farsi conoscere ha bisogno di produrre un disco, o un EP. Per farlo la band deve capire che, se non è figlia di papà o non ha qualche conoscenza particolare, deve, come si suol dire da queste parti, frugarsi. Purtroppo l'investimento di una band - specie se emergente, quindi totalmente sconosciuta - non si può limitare alla sola realizzazione del disco ma includerà altre spese: stampa dell'album, ufficio stampa… Insomma le difficoltà economiche sono molte, moltissime. Ciò che può dare una mano è il fatto che tutta la band sia convinta nel progetto e che quindi possa contribuire nello stesso modo alla sua nascita.
7. Come affronti quelle attività, collaterali a quella prettamente artistica, necessarie per promuovere la tua musica?
L'agenzia di booking che ti trova le date è un tassello importante per una band che vuole farsi conoscere. Ti fa girare, ti fa vendere i dischi, ti fa conoscere e ti crea opportunità.
Con le varie band che ho avuto, abbiamo sempre avuto un'agenzia di booking, ma allo stesso tempo, mi curavo anch'io una ricerca di locali e promoter a cui proporre il nostro live. Non è facile, assolutamente. Andrebbe preso come un altro lavoro dal quale non ci si può aspettare un rientro economico. Dispendio d'energia e fatica di fronte al pc. Ci vuole passione.
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Investire di più sulla cultura. Fare in modo che i locali non abbiano grossi ostacoli per organizzare una serata. Dar voce maggiore a quelle persone che si preoccupano e danno anima e corpo per rendere più gioiosa, vitale, propositiva, questa città. Non vi sto a elencare i nomi di queste persone, poiché il consiglio comunale li dovrebbe conoscere tutti (comunque sono i promoter e gli organizzatori degli eventi dei locali sopra citati...e ce ne sono altri).
Approfitto dell'occasione per fare un augurio grosso a un'amica musicista, nonché contrabbasso dei Mandrake: Stella Sorgente, divenuta da pochi mesi il vice-sindaco di Livorno. Spero di condividere con lei, anche per questo disco, numerosi concerti (così come era andata per il tour di "Zarastro", il nostro primo lavoro). So che stavolta, se non ci sarà, avrà una scusa molto valida e un impegno che dire importante è piuttosto ridicolo...Ha tutta la città nelle sue mani e non può/possono fare errori. Le auguro tutto il meglio e sono molto felice e onorato che ci sia lei da quelle parti.
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