Salve a tutti , come vi avevo anticipato nell'ultimo aggiornamento , Occhio Livorno sta instaurando diverse collaborazioni , fra tutte spicca quella , con le tre ragazze del Blog Followingyourpassion.wordpress.com , le quali ripubblicheranno aggiornamenti del loro blog e altri inediti . Quindi vi lascio nelle loro mani .
Ako .
Il Neoclassico è normalmente datato tra il 1750 e il 1830, uno dei maggiori esponenti nel panorama italiano fu l’ingegnere delle Regie Fabbriche Pasquale Poccianti. Egli costruì anche a Livorno, si occupò del progetto dell’acquedotto labronico e in particolare disegnò il Viale degli Acquedotti, la cui opera più importante in questo contesto fu la Gran Conserva, comunemente detta Cisternone.
Ako .
Il cisternone |
Il Neoclassico è normalmente datato tra il 1750 e il 1830, uno dei maggiori esponenti nel panorama italiano fu l’ingegnere delle Regie Fabbriche Pasquale Poccianti. Egli costruì anche a Livorno, si occupò del progetto dell’acquedotto labronico e in particolare disegnò il Viale degli Acquedotti, la cui opera più importante in questo contesto fu la Gran Conserva, comunemente detta Cisternone.
Questo elemento architettonico in arenaria è situato nei pressi del
parterre,
all’inizio dell’attuale viale Carducci. I suoi stilemi
architettonici fanno riferimento anche all’opera utopistica e
rivoluzionaria di architetti francesi, è quindi riconducibile al
disegno del prospetto per l’Hotel
Guimard
e alla Casa
dei Sorveglianti del fiume
di Claude-Nicolas Ledoux, e probabilmente alla forma della grande
sfera “contenitiva” dell’utopico Cenotafio di Newton di
Étienne-Louis Boullée. La gran conserva ha una capacità di circa
undici mila litri, fu costruita dal 1829 al 1842 ed è tutt’oggi
funzionante come vasca di accumulo e prima di immetterla nella rete
per i cittadini viene qui decantata e filtrata. Il prospetto del
Cisternone è costituito da un portico a otto colonne alte sei metri,
in stile tuscanico e una suggestiva semi-cupola cassettonata.
Recentemente le colonne sono state oggetto di vandalismo, prima
graffite a bomboletta spray e poi tinte con una “squallida”
pittura grigia “atta a coprire” le bombolette. Secondo il
progetto, ai lati della semicupola in prospetto, dovevano esser poste
due statue in marmo rappresentanti le sorgenti Morra e Camorra,
furono inizialmente poste le statue in gesso, ma una volta degradate
per gli agenti atmosferici queste sono state tolte e così è
rimasto, al posto delle due statue compaiono oggi le seguenti
scritte:
- Undas, Labro tibi fundens ego Morra salubres – Quaque die laetor consuluisse tibi.
Altri
due elementi fondamentali nel percorso dell’acquedotto neoclassico
di Poccianti erano il cisternino di città (in piazza della
Repubblica) dove ora sono gli uffici
della casa della cultura
e il cisternino del Pian di Rota. Come vedete il cisternone non è
proprio nelle migliori delle sue condizioni, presenta oggi varie
tipologie di degrado, tra cui anche quelle bruttissime strisciate
grigie sulle colonne in facciata.
Giulia di FollowingYourPassion
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