Ancora pochi, anzi pochissimi giorni per visitare la mostra a ingresso gratuito di Alvaro Danti a Fauglia, che terminerà lunedì 13 Aprile. L'occasione per scoprire uno tra i pittori più interessanti del Novecento livornese.
Per la ricorrenza del trentennale della morte, la famiglia ha organizzato una mostra che rende omaggio a questo straordinario pittore, mai valorizzato veramente nella sua città natale. L'organizzazione della mostra è stata resa possibile grazie alla collaborazione con Villa Conti, straordinaria residenza d'epoca che ospita la mostra, e al patrocinio del Comune di Fauglia.
Alvaro Danti nasce a Livorno nel 1911 e fin da giovane dimostra interesse per la pittura frequentando lo studio di Cafiero Filippelli. Da subito la sua ricerca si indirizza verso la purezza del disegno che si attua attraverso la semplificazione, la sintesi e l'uso di una ricca tavolozza composta da colori vivaci e brillanti, ovviamente influenzata dalla tradizione labronica. Solo dal 1951 si dedicata completamente alla pittura, venendo così a contatto con l'ambiente artistico nazionale e le sue personalità, come Guttuso, Zigaina, etc..
Le mostre e le partecipazioni internazionali aumentano e dopo l'esposizione di Parigi nel ‘51, presso la galleria Guillaume, è più volte impegnato a Roma, partecipando alla Quadriennale e alla collettiva "Otto pittori livornesi a Roma" organizzata dalla galleria d'arte D'Urso. Il veloce gesto pittorico di Danti evoca con corpose macchie e pennellate impetuose, tanto da sembrare una mareggiata, figure inquiete e sfuggevoli non lontano anche questo dalla tradizione labronica. Ma Danti non è interessato alla calma delle marine e alla luce delle campagne, bensì alla caotica città: le sue auto, le fabbriche fumanti e mastodontiche, il brulicare dei cantieri, tutte forme che si confondono come ingoiate da volute di denso fumo. Regala scorci di città vissuti e rivisti anche come mezzo per una ricerca espressiva interiore e intimistica, che arriva fino ad associare, negli ultimi anni, veri e propri disegni onirici. L'uso di colori varia spesso, talvolta ne utilizza molti e vivacissimi, altre volte predilige l'utilizzo di una tavolozza povera e legata solo al grigio, nero e bianco. Danti è conosciuto e apprezzato, tuttavia l’incredibile corpus di opere a cui ha dato vita ha fatto sì che molti dei suoi quadri venissero e vengano ancora oggi venduti a prezzi esigui, tanto da trovarsi nei mercatini dell'usato. Di conseguenza, in un ambiente malato come quello artistico, dove sono i mercati e i collezionisti a decidere chi deve rimanere nella storia dell'arte, chi merita di sopravvivere ai tempi e di essere ricordato e celebrato, Alvaro Danti e la sua pittura sono finiti per essere marginalizzati e rilegati a sole poche e sporadiche iniziative ed eventi privati.
Vi consiglio pertanto di non farvi sfuggire questa occasione. La mostra, correlata da numerosi documenti, vi regalerà moltissime sorprese, oltre alla splendida cornice di una villa incantata, vedrete bellissime opere di un genio livornese. E chissà se mai un giorno Livorno farà qualcosa per ricordare questo suo talentuoso figlio, magari proponendo studi specifici sulla sua attività o, perché no, acquistando e d esponendo alcune delle sue opere nel nuovo museo della città.
La mostra terminerà il 13 Aprile. L'ingresso è libero e gratuito, ed è possibile dalle ore 10.30 fino alle ore 23.00.
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