Foto by Ass. Fotografica Il Salmastro |
N.B. Prima di cominciare, ti avvisiamo che ogni intervista di Livorno Acoustics è suddivisa in due parti. La metà che leggerai qui di seguito approfondisce gli aspetti legati al suo rapporto con le istituzioni e con la professione di artista, mentre l'altra metà che potrai leggere su Livorno Artistica è incentrata sul processo creativo del cantautore.
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1. Cosa pensi della scena musicale di Livorno?
CARLO: La scena musicale livornese è enorme. Oltre che musicale direi artistica in genere. Purtroppo, come spesso succede, ci si dimentica che siamo tutti (gli artisti) vogliosi di mostrare quello che sappiamo fare e quindi nascono le cosiddette "invidie e sottovalutazioni" di cui, si sa, il livornese è maestro già di suo. Personalmente ripeto sempre che dobbiamo essere uniti e non bisogna entrare in attrito.
GABRIELE: Livorno è un grande circo di artisti. Spesso però hanno come un innato senso di appartenenza, talmente spiccato che non riescono ad allontanarsi dal proprio giardino. Questa è una qualità attribuibile a poche città e Livorno è sicuramente tra queste.
2. Cosa pensi del pubblico livornese?
CARLO: Com'è giusto, il nuovo spaventa. Il pubblico si differenzia a seconda del luogo della serata. Aggiungerei anche la differenza fra presentare una cover oppure una canzone inedita….. la canzone inedita sveglia poca gente di solito. Chiaramente suonare dove le persone ascoltano fa piacere. Ritrovarsi in un teatro per esempio è bellissimo, ma devi mettere in conto che la risposta del pubblico è data anche in base all'ambiente.
GABRIELE: Credo che il pubblico livornese sia inspiegabilmente portatore sano di cultura musicale...ed il mio non è sarcasmo.
3. Quali opportunità offre Livorno ad un musicista emergente?
CARLO: Le personalità di riferimento esistono…..occhio alle "merde" però. E ho detto tutto.
GABRIELE: Direi pochissime..forse fa comodo che sia così.
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CARLO: Livorno è una vasca di talenti. Si potrebbe stipulare una lista che in proporzione alla grandezza della città farebbe invidia alle grandi metropoli. I difetti stanno purtroppo, penso unicamente per nascita, nell'arroganza che differenzia un livornese dal resto del mondo. Nelle buone e nelle cattive. E' facile avere due minuti di popolarità su un palco per poi credersi John Lennon tutta la vita.
GABRIELE: Se dovessi descrivere il concetto di artista in generale descriverei un livornese. Perché un livornese in ogni cosa che fa si comporta da artista, sia nel parlare che nell'affrontare qualsiasi problema. Tende sempre a filosofare, del tipo: "Chi se ne frega, è la vita".
5. Quanta influenza credi che abbia avuto Livorno sulle tue canzoni e sulla tua carriera?
CARLO: Livorno mi ha dato la voglia di fare della musica la mia vita.Basta guardare la costa e, diametralmente opposta ad essa, Piazza Cavallotti. Ho già detto abbastanza sulla poesia di questa città.
GABRIELE: Livorno è come una prima fidanzata che ti delude e ti spinge a scrivere canzoni su quella delusione d'amore. Ne parli sempre e per quanto mi riguarda ogni volta che penso ad uno scenario ideale penso alla mia Livorno così colata e bizzarramente pittoresca.
6. Quali sono le difficoltà economiche, burocratiche e istituzionali che un musicista emergente incontra? Come le hai affrontate e, eventualmente, superate?
CARLO: Le difficoltà sono economiche soprattutto. quelle burocratiche per un buon 60% neanche vengono prese in considerazione dai gestori dei locali.
Servirebbe un comizio per spiegare quante volte ti ritrovi a rincorrere la "paga". E quando dico rincorrere intendo letteralmente. La soluzione sta nell'organizzazione prima dell'evento.
GABRIELE: Non si investe più sulla buona musica ma sul prodotto che vende, come in una fabbrica di biscotti. Abbiamo bisogno di persone con le palle disposti a rischiare allo stesso modo dei musicisti e che puntino sugli artisti e non sugli atleti della musica.
7. Come affronti quelle attività, collaterali a quella prettamente artistica, necessarie per promuovere la tua musica?
CARLO: La promozione è necessaria. A volte sono i locali che ti promuovono prima di una serata, altre volte sono articoli per una serata andata bene, altre sono BRAVISSIMI giornalisti che si occupano di riunire tante band a eventi musicali di musica differente nei generi. Uno fra questi, è doveroso farne il nome, è il signor Alessio Santacroce (Tirreno) che merita un ringraziamento speciale da almeno, e non scherzo, 150 band. Queste attività in genere le vedo come buonissime opportunità promozionali .
GABRIELE: Strumenti promozionali come internet sono molto importanti, ma sono dell'idea che alla fine quello che conta è il seguito del pubblico. Se c'è quello si scaturisce una reazione a catena che porta inevitabilmente al successo
8. Cosa pensi dell'attività delle varie associazioni o enti culturali a Livorno?
CARLO: In molti si muovono per il bene della musica inedita e organizzano quindi belle situazioni musicali. Altri però, specialmente in questo ambiente, si riducono ad essere facinorosi intenti a riempirsi le tasche fregandosene assolutamente di chi viene chiamato a suonare. Il pensiero che riassume queste situazioni è sempre il solito…fare soldi a discapito di altri.
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9. Livorno presenta sufficienti servizi per la cultura (in particolare per la musica)?
CARLO: Si, il tutto sta nel come sfruttarli.
GABRIELE: Non credo che si possa dire che siano abbastanza.
10. Concludiamo con un appello al nuovo consiglio comunale e al nuovo sindaco Nogarin, dal quale tutti ci aspettiamo grandi cambiamenti soprattutto nel settore culturale. Di cosa hanno bisogno i musicisti livornesi per vedere valorizzato il proprio talento?
CARLO: C'è bisogno di tanta umiltà e voglia di fare. Se davvero ti impegni, i risultati arrivano. Nessuno punta a sopprimerti, sta nel come tu riesci a sfruttare determinate opportunità.
Per quanto riguarda invece questo cambio di regime politico a Livorno, spero che sia dato veramente più spazio alle attività artistiche in genere. Dove c'è arte ci sono sorrisi, e ne abbiamo tanto bisogno.
GABRIELE: Spazio ed investimenti. Nogarin, basta rotatorie! Promuoviamo la musica, l 'arte di strada, lo stare bene insieme. Ciao sindaco!
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