La campanella della fine delle lezioni.
Le campane della chiesa a voi più vicina. I gabbiani alla Terrazza
Mascagni. La voce "elettrodomestica" del silenzio a casa vostra.
Questi sono soltanto alcuni esempi di suoni familiari che il nostro
cervello riconoscerà inequivocabilmente, per sempre, tra miliardi di
altri suoni, evocando emozioni e ricordi strettamente personali per
ognuno di noi, come elementi catalizzatori della nostra
individualità.
Murray Schafer, nel suo indimenticabile saggio, "The Tuning of the World" li chiama soundmark.
Murray Schafer, nel suo indimenticabile saggio, "The Tuning of the World" li chiama soundmark.
Quando mi hanno chiesto
di inventare un modo, a costo zero, per valorizzare il patrimonio
culturale della nostra città, non ho avuto dubbi, l'unica soluzione
era trasformare un parco livornese, un bene della comunità, in una
installazione artistica a cielo aperto unica nel suo genere; dovevo
regalare ai livornesi dei nuovi soundmark realizzando un Giardino
Sonoro. Un giardino che possa essere denominato "sonoro",
consiste in una zona delimitata di parco pubblico nel quale i
visitatori possano ascoltare i suoni naturali e mai eguali prodotti
dal passaggio degli agenti atmosferici, il vento in particolare,
attraverso particolari sculture.
In alcuni casi, sono i visitatori
stessi a generare nuove sonorità interagendo, più o meno
consapevolmente, con strumenti meccanici atti a produrre suoni
intonati. Ovviamente l'esperienza è sinestetica e didattica allo
stesso tempo a causa dell'osservazione implicita delle stesse
sculture e della possibilità di analizzare le tecnologie utilizzate
per la realizzazione delle opere. Per la realizzazione del giardino,
decisi di coinvolgere principalmente artisti labronici senza escludere
partecipazioni illustri da altre province o nazioni.
A supporto logistico e pratico degli artisti, il gruppo cultura e scuola del Meetup livornese del quale sono onorato di far parte si è offerto spontaneamente, con entusiasmo. Lo scopo a lungo termine del gruppo è di mettere in moto un'evoluzione graduale ma costante e inarrestabile del livello culturale medio livornese e quindi delle condizioni di vita stesse dei cittadini. Il lavoro non poteva partire se non dal presente, tenendo comunque conto di quanto il nostro passato remoto poteva indicarci come strada percorribile. I numerosi artisti che si possono trovare nella nostra provincia, che si esprimono nelle svariate forme dell'arte contemporanea e spesso in modo trasversale alle obsolete distinzioni di categoria ad uso e consumo di critici e profani, sono una ricchezza che merita di essere valorizzata e riconosciuta.
Foto di Casa Caterina Livorno |
A supporto logistico e pratico degli artisti, il gruppo cultura e scuola del Meetup livornese del quale sono onorato di far parte si è offerto spontaneamente, con entusiasmo. Lo scopo a lungo termine del gruppo è di mettere in moto un'evoluzione graduale ma costante e inarrestabile del livello culturale medio livornese e quindi delle condizioni di vita stesse dei cittadini. Il lavoro non poteva partire se non dal presente, tenendo comunque conto di quanto il nostro passato remoto poteva indicarci come strada percorribile. I numerosi artisti che si possono trovare nella nostra provincia, che si esprimono nelle svariate forme dell'arte contemporanea e spesso in modo trasversale alle obsolete distinzioni di categoria ad uso e consumo di critici e profani, sono una ricchezza che merita di essere valorizzata e riconosciuta.
Prima dell'elettronica, dei computer e
della riproducibilità magnetica dell'opera d'arte,
il luogo dell'esecuzione aveva una importanza basilare per la
corretta fruizione dell'opera d'arte, spesso creata in funzione
proprio delle caratteristiche peculiari dell'ambiente deputato per
l'esecuzione in pubblico o per l'esposizione dell'opera. Ripartire
quindi dai luoghi della cultura, dalla loro specificità e unicità
ancora colme di valore intrinseco e immutabile, noncuranti della
frenesia vuota e inconsistente del consumismo moderno, mi sembrava
l'unica possibilità.
"All'interno dei parchi, invece,
sarebbe divertente ed educativo per tutti se fossero messi a
disposizione degli strumenti percussivi molto semplici, osservando
delle altrettanto semplici precauzioni per la sicurezza dei
visitatori. Piccoli tamburi intonati e non, inamovibili, legnetti e
marimba con gli stick legati a delle catenelle e cappucci in feltro o
gomma morbida alle estremità. Accanto alle necessarie altalene ed
agli scivoli, delle voliere con alcuni volatili, sempre che il
livello di inquinamento atmosferico non sia dannoso per la salute
degli animali, arricchirebbero notevolmente il paesaggio sonoro. Il
massimo sarebbe ricreare delle arene d'ispirazione greca, con la
stessa acustica ottimale, per incentivare le persone ad esibirsi in
spettacoli teatrali e rassegne di poesia. Nei parchi con personale di
sorveglianza stabile si potrebbe arrivare all'installazione di arpe
eoliche, tamburi ad acqua piovana e xilofoni a vento... Scusate se mi
ripeto, ma sarebbe necessario anche l’impegno, da parte dei
cittadini dotati di un buon livello di educazione civica, nel far
rispettare le regole dei parchi pubblici e nel pretendere, dalle
istituzioni, il controllo della sicurezza e del livello igienico
delle strutture stesse. Le poche volte in cui è stato realizzato qualcosa di buono in questo
ambito in Italia, dopo qualche mese le strutture sono state
abbandonate in mano a vandali e proprietari di cani e gatti poco
propensi all'uso della paletta e del sacchetto di plastica... In
periferia, in campagna o nelle vicinanze del mare la situazione
migliora anche nella realtà, sempre ipotizzando l'educato
rispetto, da parte di tutti, degli spazi acustici individuali delle
persone. Il livello del rumore di fondo si abbassa e gli interventi
del sound designer, che spesso si sente come a casa sua in questi
casi, sono di tutt'altro genere. Possiamo e dobbiamo diventare più
esigenti ed utilizzare parametri estetici per migliorare il
soundscape che, finalmente, non dobbiamo più correggere. Possiamo
tornare ad occuparci dell'aspetto artistico del nostro lavoro,
valutando e, se nel caso, registrando paesaggi e singoli suoni forse
in via d'estinzione. Mentre scrivo, sto ascoltando il ritmico
battere degli zoccoli di un cavallo, che trascina un calesse, sulla
strada davanti a casa mia e mi rendo conto che erano anni che non
sentivo più quel suono. Possiamo realizzare installazioni
artistiche multimediali, collaborando con altri creatori, che
possano diventare parte stabile del territorio e modificare, si spera
in senso positivo, il paesaggio sonoro". Questo scrissi nel mio
Creare Paesaggi Sonori, nel 2007, (ISBN: 1847998992, pubblicato anche
in inglese come Creating Soundscapes, ASIN: B0047GN99C) senza sapere
che la vita, sempre un passo avanti rispetto alla fantasia, mi
avrebbe dato la possibilità di concretizzare quanto stavo allora
sognando.
A partire dalla riunione preliminare
del giorno 8 Settembre 2014, che ha visto la presenza e la
partecipazione attiva dell'Assessore Serafino Fasulo, hanno lavorato
alacremente e con dedizione alla creazione delle condizioni
logistiche necessarie per la possibile realizzazione pratica del
Giardino Sonoro in Fortezza Nuova vari consiglieri comunali, così
come il Presidente della sezione italiana dello FKL, Michi, i due
referenti del gruppo cultura che si sono avvicendati nel frattempo,
Beatrice Serra e Alessandro Gori, e i vari componenti del GDL. Il
parco dovrebbe essere visitabile nelle ore diurne fino al tramonto,
con orario variabile durante l'anno in base alle stagioni e all'ora
legale, a pagamento per gli adulti e i turisti (prezzo minimo
possibile) e gratuitamente per i bambini delle elementari. Il
percorso consigliato dovrebbe offrire, come minimo:
-quattro arpe eoliche, ognuna posta in
posizione favorevole a ciascuno dei quattro venti;
-una scultura basata su elementi
aerofoni tubuliformi con orientamento variabile ed eliche a
percussione;
-vari metallofoni attivabili a
contrasto;
-un'area didattica dedicata agli
strumenti etruschi;
-un sistema di comunicazione del suono
tra le diverse aree della fortezza.
Altri strumenti originali,
utilizzabili da tutti senza aver bisogno di alcuna tecnica o studio
pregresso, saranno ideati appositamente e donati al Giardino Sonoro
da Massimiliano Liverani, Riccardo Della Ragione e Francesco Landucci
con il supporto e la consulenza di Francesco Michi e Mechi Cena
(FKL).
Luigi Agostini
Sarebbe bello realizzarlo, era il sogno della consigliera Serena Simoncini che ci ha lascito pochi mesi fà, sarebbe orgogliosa se fosse qui tra noi.
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