Effetti Immagini

giovedì 30 maggio 2013

Effetto Venezia ancora a rischio!!

Salve a tutti,
anche stavolta mi devo scusare per il ritardo con cui stiamo aggiornando: da pubblicare mediamente 3 articoli a settimana, questo mese siamo scesi a pubblicarne uno. Di questo non posso che rammaricarmene, ma il motivo è presto spiegato.
Attualmente tutti i collaboratori di questo blog sono davvero molto impegnati: Alessandro, ad esempio, è impegnato continuamente in qualche competizione internazionale di scherma, dove pensa bene di portare alto l'onore della città. A lui, tutti i nostri più sentiti auguri!!
Fadedboy sta invece curando la pubblicazione di un libro e insegue il sogno di creare un'organizzazione atta a valorizzare i giovani registi e attori cinematografici.
C'è poi, chi è impegnato con l'università, o in qualche workshop, con il lavoro e altro ancora.
Io il 13 Giugno partirò per Vilnius, la capitale della Lituania, dove rimarrò 3 mesi, per seguire uno stage lavorativo del Progetto Leonardo.
No so quindi quanto tempo potrò dedicare al Blog, ma prometto che certo non smetterò di collaborare e scrivere.
Spero anzi, di poter trarre da questa esperienza ispirazione per nuove riflessioni, magari beneficiando della possibilità di fare confronti con una capitale europea, che negli ultimi anni ha decisamente investito sul settore turistico culturale.

Settore, che nonostante le grandi promesse, Livorno non riesce ancora a valorizzare.
A volte, ho il timore di risultare noioso a insistere su questo aspetto, ma come non farlo, come ignorare un talento (ancora inespresso) della città?
Tanto più se è uno dei pochi settori che sembra poter assicurare ancora consistenti entrate.

E allora forse è necessario continuare a riflettere e porsi la domanda su quali possibilità abbia la città per aprirsi al settore turistico. E, a mio avviso, bisogna farlo partendo da questo articolo comparso pochi giorni fa sulla Nazione.
Qui l'assessore provinciale Pacini, striglia il comune sulle varie strategie messe in atto e insiste sulla mancanza di sinergia fra Comune e altre realtà cittadine e non.

Ed è così che Effetto Venezia rischia di esserci più,con un preavviso di solo qualche mese prima dell'evento più importante dell'estate livornese. Una festa che andava quanto meno organizzata prima e che comunque mi riesce difficile da credere, che risulti così costosa, quando secondo me dovrebbe riuscire ad autofinanziarsi completamente.
Una festa, che potrebbe valorizzare le risorse livornesi, mostrando le peculiarità della nostra città e non le solite bancarelline  che si trovano ovunque.
Si potrebbe poi collegarvi anche qualche intrattenimento per i giovani, magari organizzando qualche valido concerto o ben più economiche serate da discoteca.
Si potrebbe anche, per l'occasione, mettere in mostra le risorse di tutta la regione Toscana e quindi chiedere il contributo di tutti i comuni interessati a parteciparvi.

Le idee son tante,
manca solo la voglia di osare.

Ako


giovedì 23 maggio 2013

La città da riscoprire

Ultimamente trovo sempre meno tempo per scrivere e di questo mi scuso, il fatto è che al momento sono davvero indaffarato e coinvolto  in diversi progetti, che presto vi spiegherò.

Il medaglione in una foto trovata sul web
Poco più di 11 giorni fa parlavamo dell'associazione Livorno delle Nazioni e del Cimitero degli Inglesi di Via Verdi, uno dei più antichi nel Mediterraneo, è proprio nei giorni in cui avevamo pubblicato quel post, sull'associazione che tanto bene conosciamo, che la Livorno delle Nazioni annunciava una scoperta (riscoperta) storica di non poco conto, anzi una scoperta che è stata subito pubblicata anche su diversi giornali stranieri.


venerdì 17 maggio 2013

Oggi come "ieri", il Livorno deve lottare fino alla fine

Tifosi del Livorno (foto tratta dal web)
Da un anno all'altro le cose sono cambiate radicalmente: il Livorno, ad oggi, ha conquistato 80 punti (ot-tant-ta!), mentre un anno fa alla vigilia dell'ultima di campionato con il Grosseto ne aveva collezionati 45. Il suo bomber migliore era Paulinho con 13 reti, seguito da Dionisi con 12. In questa stagione il brasiliano ne ha segnati 20 (davanti a lui solo Tavano, Ardemagni e Cacia), mentre l'attaccante reatino è già arrivato a quota 13; ma la grande novità tra i marcatori amaranto arriva dal centrocampo: infatti senza il fondamentale apporto (e non solo per reti segnate, rispettivamente 13 e 14) di Siligardi e Belingheri, il Livorno non si sarebbe trasformato nella macchina da guerra che è in questa stagione. L'ex primavera dell'Inter ha giocato metà delle partite a disposizione a causa dei tanti e gravi infortuni, ma quando è sceso in campo ha fatto brillare gli occhi ai tifosi amaranto e non solo, tanto da meritarsi il premio di miglior centrocampista della stagione di serie B. Quando Siligardi ha dato definitivamente forfait dopo l'infortunio di La Spezia, è esploso Luca "Barbarossa" Belingheri, che mai era andato in doppia cifra in una sola stagione. Numeri da capogiro quindi per l'attacco livornese, che vanta 77 gol segnati contro i 49 della passata annata.

Se il potenziale offensivo è esploso, la retroguardia amaranto non ha fatto segnare un miglioramento così netto, subendo appena 3 reti in meno rispetto all'anno scorso; questo dato però non deve trarre in inganno: sarebbe riduttivo guardare alle semplici cifre, senza considerare il miglioramento generale della squadra nella sua complessità. L'arrivo di Emerson ha davvero cambiato il volto alla formazione labronica: cervello, piedi buoni e grinta hanno fatto del brasiliano un punto cardine dell'impianto costruito da Davide Nicola. L'allenatore, appunto. Nicola ha dato un volto e un'anima a questa squadra, che lo ha seguito fin dai primi giorni di ritiro estivo. Impossibile valutare il Livorno senza considerare la figura di questo allenatore semi-sconosciuto che sta facendo sognare un'intera città.

Considerare la stagione 2011-2012 senza passare dal maledetto pomeriggio di Pescara è impensabile: la morte di Piermario Morosini ha cambiato le sorti di quel campionato, inevitabilmente. Ma oggi come un anno fa il Livorno si giocherà il tutto per tutto nell'ultima giornata di campionato.
E' proprio questa inclinazione alla sofferenza, al batticuore finale che contraddistingue sempre il Livorno; le cose facili proprio non vanno di moda da queste parti. Un anno fa gli amaranto lottavano per rimanere direttamente in serie B, quest'anno per andare direttamente in serie A. Cambiano le stagioni, ma oggi come "ieri", fino all'ultimo si deve lottare.

domenica 12 maggio 2013

Guscio antico, aspettiamo che si degradi!

La città postmoderna prevede la ricostruzione di una nuova immagine nel vecchio "guscio" di edifici ormai in disuso. Siamo in una società dove vige la spettacolarizzazione e dove c'è continua ricerca di eventi, questo vede trasformare le città in cantieri sempre aperti, dove tutto cambia. Certo, questo avviene nella migliore delle ipotesi, cioè in quei momenti in cui amministrazioni comunali, architetti, finanziatori privati e statali danno il meglio per operare al cambiamento.

sabato 11 maggio 2013

Il Cimitero degli Inglesi,patrimonio della città.

OcchioLivorno ha sempre sostenuto l'associazionismo e il volontariato, in particolare quando questi sforzi sono destinati verso la salvaguardia delle città e delle sue molteplici risorse. Interesse maturato grazie alla conoscenza delle potenzialità e grazie alle competenze che vantano i vari attivisti dei più disparati gruppi associativi che si trovano in città, che per animarne la vita culturale e sociale, vi impegnano il proprio tempo libero.
Quando poi, come premio a questi sforzi, le associazioni riescono a raggiungere qualche risultato concreto, siamo davvero felici e orgogliosi. Questo è sicuramente il caso dell'associazione Livorno delle Nazioni, associazione culturale che si prodiga in difesa del patrimonio culturale e monumentale di Livorno, con particolare attenzione per quel periodo storico che ha fatto coniare per l'appunto il termine di "Livorno delle Nazioni".

lunedì 6 maggio 2013

L'aggravante di non essere italiani

Quando non succede nella nostra città, o nel nostro comune o nella nostra provincia, un fatto eclatante di cronaca nera, anzi nerissima, non ci coinvolge più di tanto. Fuori dal nostro cerchio immaginario bastano un centinaio di chilometri di distanza, un cambio di provincia (anche per pochi metri) e tutti i delitti più efferati, le rapine più incredibili paiono notizie venute da altri pianeti, lontani anni di luce dal nostro mondo ovattato.

La neo Ministra per l'integrazione Cecile Kyenge
Sto esagerando, lo so. E' una provocazione la mia, che muove da un ben noto episodio avvenuto in questi giorni all'interno di quel cerchio che citavo prima: una ragazza di 19 anni uccisa per strangolamento (forse stuprata) e lasciata nel boschetto a pochi metri da dove lavorava, nella tranquilla Castagneto Carducci. I carabinieri non ci hanno messo molto a scovare il colpevole più probabile tra i sospettati: un ragazzo senegalese di 34 anni, con numerosi precedenti alle spalle "per lesioni, furto e danneggiamento". Apriti cielo. Come spesso faccio (senza nessun rispetto per il mio stomaco e per i miei nervi) in casi come questo, che toccano le corde più sensibili della comunità, sono andato a leggermi i commenti ai primi articoli apparsi sulle cronache delle testate online più importanti. "Pena di morte subito", "..la cosa migliore sarebbe la legge del taglione...", "..fuori gli stranieri dalla Toscana..Toscana libera", "..queste persone sarebbero una risorsa per il paese? Via tutti, subito..".
Stiamo parlando di un criminale, di un delinquente che dovrà pagare (se confermata la sua colpevolezza) con l'aggravante della recidività. Ripeto, recidività. Non l'aggravante di essere nero, di essere immigrato, di non essere italiano. Queste non sono colpe che possono aumentare lo sdegno, la tristezza e la rabbia per un crimine tanto brutale; non è una comunità intera ad essere colpevole, è una persona sola. Che venga processata e giudicata la persona che ha commesso il delitto, non il suo status di immigrato, di essere umano con la pelle di un diverso colore.
Per la prima volta nella storia della nostra Repubblica, un ministro del governo è di origini congolesi: Cecyle Kyenge è nata in Congo e a 19 anni è venuta in Italia per avere un futuro. Al momento della sua nomina si sono scatenati i commenti più indecenti: insulti, sberleffi e bassezze di ogni tipo le sono piovute addosso. Io non lo so se la ministra Kyenge saprà fare il suo lavoro e verrà ricordata in maniera positiva: mi piacerebbe, però, che venisse giudicata per quello che farà, se migliorerà o meno le cose come stanno ora in Italia, e non perché semplicemente ha un nome straniero, non è nata a Roma, a Venezia, a Taranto o a Cagliari.

Impegniamoci affinché questa costante, gratuita e inaudita violenza sulle donne finisca al più presto, non preoccupandoci del colore della mano che ha ucciso, cercando di capire le motivazioni di una deriva della nostra società: i genitori di una ragazza uccisa (e magari violentata) da un italiano non vivono meglio di altri.

venerdì 3 maggio 2013

I due Liocorni Livornesi

Ogni volta che passo da piazza Cavour, diretto verso via Sansoni, passando di fianco alle piccole baracchine verdi dove si vendono i giornali e si sperperano soldi a gratta&vinci e superenalotto, lancio sempre un occhiata alla scritta che campeggia sul muro.
Ormai sta sbiadendo, corrosa dalla pioggia, dal vento, e da altre scritte, ma per me è un rituale e lo faccio volentieri.
Si tratta del testo della canzone per bambini "I due Liocorni".
Una piccola innocente filastrocca che mi ha sempre fatto riflettere... e anche fare quattro risate, ma forse da oggi ho capito il mistero che si cela dietro questa canzoncina.
Adesso vi spiego:
Essendo una canzone per bambini, a regola, dovrebbe avere un minimo di intento istruttivo.
La filastrocca, probabilmente la conoscete, parla dell'imbarco degli animali sulla nave di Noè, ma a parer mio è assolutamente controversa...
Anzitutto, matematicamente parlando i conti non tornano, e poi è veramente razzista.
Mi permetto di analizzarla velocemente:

"Ci sono due coccodrilli ed un orangotango" 
Bene, ok. Ogni razza di animale doveva essere imbarcato con entrambi i sessi. Perché mai l'orango viene lasciato solo? Questo è chiaramente razzismo!
"Due piccoli serpenti, un aquila reale"
Anche qui, i conti non tornano. Si privilegiano i serpenti a scapito delle aquile, senza tener conto che, le aquile possono anche cibarsi di serpenti. Per i due piccoli animali striscianti la vedo dura.
"Il gatto, il topo, l'elefante"
Qui si raggiunge l'assurdo. Non solo, vengono fatti salire sull'arca dei singoli animali... ma oltretutto, pensateci bene, tre animali che non starebbero mai insieme!
Il gatto e il topo non sono certo amici per la pelle, oltretutto uno dei pochi animali che può terrorizzare un elefante, è proprio il topo.
Un elefante imbizzarrito dentro un arca di legno, non penso sia il massimo da gestire!
"Non manca più nessuno"
Probabilmente a questo punto Noè si è rotto ben bene le scatole ed ha deciso di chiudere baracca e burattini, e partire subito... perché come si fa a dire che non manca più nessuno? Ci sono milioni e milioni di specie animali che rimangono fuori!
"Solo non si vedono i due liocorni"
Beh, qui ci sarebbe da disquisire lungamente sul fatto che i Liocorni siano esistiti veramente... ma, mi chiedo, che fine hanno fatto questi animali in procinto di un estinzione di massa?
Dove sono finiti? Cosa avevano di così importante da fare? Mah!
Forse ho capito...
I Liocorni erano livornesi!

Mentre Noè li cercava per salvargli la pelle, loro se ne stavo beati al prendere il sole alla Terrazza Mascagni.
Il mondo crollava, il diluvio universale stava per abbattersi catastroficamente sulla terra, e loro, belli spaparanzati sotto il sole si godevano un mojito...
Ecco spiegato il perché di quella scritta sul muro in piazza Cavour.
E' un epitaffio per quei poveri animali, e un avvertimento per noi umani, livornesi...
"Non facciamo la fine dei Leocorni, diamoci da fare!"

FadedBoy