Come per ogni anno che giunge al termine, arriva il momento della riflessione e dei buoni propositi, di guardare indietro e fare un bilancio.
Che anno è stato il 2015 per Livorno? Cosa ci aspettiamo per il 2016?
Ho riflettuto a lungo su come formulare le mie riflessioni, e ho deciso di iniziare dalla classifica pubblicata qualche giorno fa sulla qualità della vita del Sole 24 ore.
Immersi nella quotidianità cittadina, siamo abituati ormai a vivere la città passivamente, senza alzar la testa, senza notare le mille sfaccettature che invece la compongono. Ad esempio, quanti di noi si soffermano ad osservare con attenzione i palazzi e le costruzioni che la connotano e ne plasmano la faccia? Diciamolo onestamente, al massimo queste attenzioni le riserviamo a quelle strutture e a quei monumenti che conosciamo attraverso libri o per sentito dire, di indiscutibile pregio e fama. Parafrasando Saramago, capita spesso che non facciamo domande, e così succede che nemmeno ci chiediamo chi ha pensato e progettato gli edifici che noi viviamo. Chi sono questi uomini?
L' architetto Francesco Tomassi è uno di questi, uno che nella sua lunga attività ha lasciato molte tracce di sé nel tessuto urbanistico di diverse città, fra cui Livorno.
L'estate mi strattona da Bergamo, e mi riporta a Livorno. Con occhi da reduce, gironzolo per scorgere nuovi scorci, nuovi incroci, facce invecchiate, l'edicola preferita, il frataio. E' un giro obbligato, un grand tour dell'anima. Scopro per caso, leggendo il Tirreno, la casa di Modigliani. Sembra si trovi in Via Roma. Stupito per la novità e rammaricato per la mia ignoranza, raccolgo informazioni e mi reco alla casa in un pomeriggio afoso e abbioccato, nel giorno dell'anniversario della nascita dell'artista.
Ci sarà gente, mi dico. Percorro la Via. Fatico a trovare indicazioni. Com'è possibile non scorgere un'insegna? O una bandiera sventolante? Se ne vedono di tutti i colori, quando gioca l'Italia o il Livorno! Eppure, per Modì, neppure uno sfarzo.
La casa è vecchia. Rimanda a quelle dei miei nonni. Il lavello di pietra. Uno sgabuzzino nascosto. Le piastrelle dei pavimenti che inseguono un motivo diverso in ogni stanza. Un cortile interno, lo studio di Modì. Fortunatamente,il senso di assenza provato in strada viene annullato dalla"pienezza" delle stanze. Ogni parete racconta qualcosa.Manoscritti, foto, articoli di giornale, quadri. La giovane guida di turno parla con generosità e passione: fa rivivere l'artista. C'è anche uno scrittoio per mio figlio, che si cimenta in una sfida di disegno con Modì stesso.
A Bergamo, la casa di Donizetti non rimane solo un punto mappato da Google. La casa è ben segnalata da cartelli turistici. L'esterno della facciata riporta alcune targhe e una bandiera: è infatti monumento nazionale. L'estate si organizzano visite guidate per turisti stranieri, italiani e cittadini bergamaschi. C'è un festival. Un teatro. ma soprattutto, c'è gente che attende di entrare,la domenica pomeriggio, senza pagare biglietto!
Casa Modigliani dovrebbe diventare un punto fisso del turismo livornese, italiano e straniero. Quanti visitatori potremmo attirare se solo indicassimo per le strade la direzione da seguire! Il contenuto c'è, ed è di qualità. Le guide, preparate. Manca il contorno: il merchandising, le sovvenzioni di fondazioni culturali e delle casse di risparmio, le azioni di web marketing, la brochure da portare a casa in italiano e inglese. Manca il fumo intorno all'arrosto. Ma, si sa, l'odore attira
Lo abbiamo già ripetuto in questo blog (si legga "Via Roma: vetrina d’arte e cultura" e il recente "Nudo rosso di Modigliani, un tesoro italiano?") . Aggiungo la mia voce alle tante on-line, perché non bastano una piazza e un Forum, per ricordare Modigliani. Finché la cultura non sarà ritenuta un investimento per il futuro della città, la casa di Modigliani resterà solo una macchietta locale.
Quando sento la parola "urban" mi entusiasmo sempre, sarà perchè ormai è più "figo" sentir parlare in inglese e fa molto più "giovane" parlarne... in più se il tema è un "Urban Center" tutto livornese corro a sentir subito di che si tratta.
Sono giorni duri per
questa parte di mondo. E lo saranno ancora di più i prossimi. Venerdì sera, in
poco più di mezz’ora, una decina di uomini circa ha paralizzato una città di 2
milioni e mezzo di abitanti come Parigi. Ma ha fatto di più, molto di più: ha
paralizzato l’Europa intera.
Forse
è quella condizione di smarrimento che maggiormente proviamo nella
nostra vita e che, alla fin fine, è votata alla supremazia del
nostro animo. Del resto è uno stato emotivo, quello della paura,
che, di fronte a qualcuno oppure a qualcosa, ci fa sprofondare
nell’ansia o nell’insicurezza. Come che sia, è proprio con la
paura che l'associazione culturale “Il Teatro della Cipolla” ci
farà saldare i conti il prossimo anno quando porterà sotto l'occhio
di bue la quinta edizione del “Fi-Pi-Li Horror Festival”, la
manifestazione cult di caratura nazionale che ormai da qualche
primavera insanguina le strade di Livorno.
Nudo rosso di Amedeo Modigliani, probabilmente uno dei più grandi capolavori dell'artista livornese, è sicuramente da inserire fra i più bei nudi di tutti tempi. Quest'opera sarà la protagonista dell'asta “The Artist's muse” organizzata da Christie's per il 9 Novembre a New York, e pare che per aggiudicarsela si dovranno staccare assegni da oltre 100 milioni di dollari. Un altro capolavoro del genio Modigliani che con ogni probabilità si allontanerà dall'Europa, eppure fino a pochi anni fa quest'opera comprata dal collezionista italiano Mattioli era custodita in Italia. Si tratta di un'operazione legittima?
Il quartetto della livornesissima Oimmei Srls, piccola impresa di sviluppatori e web designer per App da utilizzare su smartphone e tablet, ha presentato, in data 4 Novembre 2015, l’ultima realizzazione tra quelle partorite in questi ultimi mesi del 2015. Sto parlando di Oggi A Teatro, primo portale per la diffusione a macchia d’olio del teatro livornese. Ma cos’è Oggi a Teatro? A cosa serve? Perché è stato realizzato? Cosa ci trovo sopra?
C’era una volta il Granducato dei Quattro Mori. Un paese affacciato sul mare, popolato da giovani cavalieri che usavano la dialettica come spada e combattevano a colpi di sarcasmo e d’ironia il loro nemico di sempre: l’ipocrisia sociale.
23 anni, nata a Livorno, grafica ed illustratrice. Ha già lavorato con grandi nomi dello spettacolo e della moda, sogna di diventare commercial artist. Abbiamo incontrato Maddalena Carrai che ci ha raccontato un po’ della sua vita, del suo lavoro pieno di difficoltà, ma non sono mancate anche riflessioni su Livorno.
Sott'occhio, rubrica di approfondimento culturale a cura de La civetta nana Livorno, questo mese si cala nella storia attraversando i secoli dal XVII al XIX. Si parlerà di una serie di personaggi, nati o vissuti a Livorno, ai quali sono stati dedicati edifici, musei o vie e per questo motivo spesso nominati ma di cui non si conosce la vita e soprattutto l'importanza; infatti con le loro invenzioni hanno contribuito ad un cambiamento sociale che abbraccia tutti i campi: dalla fisica alla comunicazione, dalle scienze naturali allo sport.
Un amico di Occhiolivorno torna su questo blog per raccontarci la sua impressione sul Festival dell'umorismo - Il senso del ridicolo, appena conclusosi a Livorno. Un Festival che ha visto l'alternanza sui palchi di importanti ospiti come Enrico Mentana, Sergio Staino, Alessandro Bergonzoni, Maurizio Bettini, Maria Cassi e molti altri, che hanno indagato il fenomeno dell'umorismo da un punto di vista antropologico e sociologico.
Ho la fortuna di vivere in un quartiere più o meno periferico di Livorno, La Leccia e da piccola dopo la scuola ero sempre giù in giardino a giocare quando con i pattini, da sola o in compagnia ma soprattutto con la bicicletta. Non sto neanche ad elencare le volte che sono cascata. Un giorno impaziente di andare senza le "ruotine" presi la bicicletta di una mia amica più grande e andai a finire contro un roseto...
Supero il Ponte Novo e guardo verso il mare. Le scuole Vivarelli sono ancora appiccicate al porto. Parte un ricordo, oscurato poi dal muro gigante del cantiere, dove i nonni sudati riparavano le navi. Luigi Orlando in mezzo a prati incolti, con l'orologio dietro da cartolina. Imbocco il Viale Italia e mi fermo al rosso di un semaforo. Di scorcio, la stradina che porta al Liceo Enriques mi mostra l'ingresso della scuola, con le porte rosse.
Prende il via domani 18 settembre fino a domenica 20 la mostra-mercato Maestria. Un'esposizione, nella splendida cornice della Fortezza Vecchia, di Maestri d'eccellenza con in comune il saper fare, la creatività e la propria unicità. Gli artigiani che esporranno a Meastria mostrano nei loro prodotti, appartenente a differenti campi (dall'arredamento, abbigliamento e accessori alla pittura e fotografia) il bagaglio culturale della tradizione, unito alla modernità, alla creatività e alla volontà di creare qualcosa di unico.
Le due giornate del DES, come previsto, sono state un'esplosione di colori e di allegria. E questa sensazione non poteva altro che fare da preludio al prossimo grande evento per la nostra città di Livorno, ovvero, la "Settimana Europea della Mobilità Sostenibile" che si terrà dal 16 al 22 settembre.
Sott'occhio, rubrica di approfondimento culturale a cura de La civetta nana Livorno, questo mese illustra la storia del vernacolo con Beppe Orlandi, progenitore, e tutti i maggiori interpreti indimenticati. Una storia fatta di popolane livornesi che, a son di battute e di ironia, riescono a districarsi da tutti i problemi quotidiani, senza dimenticarsi dell'umiltà, della dignità e dell'altruismo. Il nostro modo di fare portato in scena che ancora oggi riscuote successo.
Quella che voglio raccontarvi oggi è la storia di un luogo centrale per la città di Livorno, un luogo dove fare una passeggiata durante i pomeriggi soleggiati, un luogo dove ripararsi dalla brezza marina o dove chiacchierare davanti ad un caffè con la famiglia.
Oggi
vi voglio presentare ciò che sta per nascere nella città di Livorno. Apre infatti il 31 Agosto in via
Ernesto Rossi un nuovo centro culturale: la Piccola Bottega degli
Artisti.
La PBDA, che si appoggia
alla compagnia teatrale Area 51, è innanzitutto una scuola, nata con lo scopo di creare a
Livorno un luogo culturale fatto da professionisti del settore, dove
formare attori e autori teatrali e cinematografici e fotografi con
corsi, stage e laboratori.
Mi piace dare spazio alle idee che nascono sul territorio e in esso radicate. Progetti nati dalla volontà di giovani che con sforzi e sacrifici riescono a realizzare i propri sogni. È per questo motivo che oggi vi voglio parlare di Viola e del suo progetto Toscana Delicacies, un sito e-commerce che mette in comunicazione il cliente finale con produttori toscani che coltivano la terra con una metodologia biologica.
Parafrasando un celebre libro e in
seguito film, ecco che anche il blog Occhio Livorno vuole dire la sua
sull'evento più atteso e chiacchierato dell'estate Livornese: Effetto Venezia. La kermesse si è conclusa domenica e sulla buona
riuscita e la portata rivoluzionaria dell'evento sono sicuri in
molti: dagli assessori, al sindaco e anche i giornali. Non è
difficile capire fin dalle prime parole del titolo di questo articolo
che noi con molta onestà, non abbiamo visto né capito dove fossero
questi segnali positivi sui quali si va parlando sulla carta
stampata.
Vi avevamo già anticipato in uno scorso articolo la realizzazione del primo festival italiano dell'umorismo a Livorno dal titolo "Il senso del ridicolo". Dopo tanta attesa oggi finalmente è stato svelato il ricco programma comprensivo di 15 eventi e tutti i dettagli.
Sott'occhio, rubrica di approfondimento culturale a cura de La civetta nana Livorno, questo mese illustra la grandezza del progetto Architects of Air, struttura gonfiabile, visitabile da tutti, dalle dimensioni monumentali, che sarà installata in Fortezza Nuova durante il periodo di Effetto Venezia. La costruzione, in PVC translucido, ci offrirà la possibilità di lasciarsi andare alla bellezza dei giochi di luce e colori che si formano all'interno, ritrovando così il piacere di una riscoperta dei nostri sensi.
Da qualche anno a questa parte, a Livorno, due volte l'anno per due giorni
consecutivi, si respira un'aria diversa: l'aria delle feste del DES.
Maggio e Settembre sono i mesi in cui si svolge l'evento
organizzato dal Distretto di Economia Solidale, un'associazione di volontari
che operano nel mondo delle produzioni
biologiche e biodinamiche, eco artigianato locale, design, DIY, energie
rinnovabili e bioedilizia, associazionismo e arte: si riuniscono creando una
vera e propria fiera basata su principi etici della vita quotidiana.
Incuriosita da questi eventi mi è capitato di conoscere Giada Ciari, l’attuale presidente, con la quale ho scambiato due parole per comprendere meglio questa bellissima realtà.
Forse non tutti sanno che un musicista livornese ha vinto, con due progetti diversi, due fra i premi culturali più prestigiosi a livello nazionale nello stesso anno. Daniele Catalucci, bassista, arrangiatore e critico musicale, nel 2013 ha vinto il David di Donatello con i Virginiana Miller e la Targa Tenco come miglior disco di interpreti con i Sinfonico Honolulu (in collaborazione con M.E. Giovanardi). Con lui siamo andati all'interno della Cripta di San Jacopo, da poco restaurata ma ancora poco conosciuta. Un luogo affascinante dove si stratificano secoli di storia livornese.
Talvolta vieni alla scoperta di una Livorno che non conoscevi e che non ti aspettavi, scopri una città che non è interessata solo al mare e al problema del traffico e delle multe, e quando questo succede non puoi che rimanerne felicemente stupito.
A me è successo quando ho partecipato presso il Centro Basaglia all'evento "Le serate illuminate" di cui adesso voglio parlarvi.
L'intervista di oggi ha una valenza particolare, perché il nostro protagonista è un cantautore che conosce benissimo la scena musicale livornese, grazie alla lunga esperienza e alla rubrica "Demo & Dischi" che ha tenuto per anni sul Tirreno, ascoltando e recensendo centinaia di dischi di artisti livornesi. Alessio Santacroce ha registrato con la sua band storica, La Quarta Via (attiva dal 1994), la sua "Pareti Chiuse" all'interno di uno di quei luoghi che tutti i livornesi vedono tutti i giorni ma che nessuno conosce davvero e pochissimi hanno mai visto all'interno, il Cisternino di città (Casa della Cultura).
Occhio Livorno compie tre anni, e quest'anno invece di fare una riflessione sul blog vorrei farne una sulla città. Oggi come allora, Occhio Livorno vive per ospitare riflessioni su Livorno e raccontarne stralci di vita vissuta per ripensarla. Vediamo quindi quanto di quello che ci auguravamo per la nostra amata città è stato fatto, quanto non si sarebbe dovuto fare e quanto invece c'è ancora da fare.
I
Baryonyx sono una band emergente molto interessante che rappresenta forse il miglior esempio di come sia possibile trovare la propria strada evolvendo il proprio stile man mano che si procede con la carriera. Da un iniziale alternative rock, la musica dei Baryonyx ha subito influenze di altri generi, arrivando a trasformarsi in un ottimo rock elettronico italiano. La
band infatti è stata inserita in diverse compilation a livello nazionale ed
internazionale a fianco di molti artisti importanti(Velvet, Modena City Ramblers e altri). Nel nostro video, girato all'interno del Silos delle Granaglie, ci presentano in versione acustica una nuova canzone 'Mondo a Colori' che siamo sicuri vi rimarrà in testa per giorni.
N.B. Prima di cominciare, ti avvisiamo che ogni intervista di Livorno Acoustics è suddivisa in due parti. La metà che leggerai qui di seguito approfondisce gli aspetti legati al suo rapporto con le istituzioni e con la professione di artista, mentre l'altra metà che potrai leggere su Livorno Artisticaè incentrata sul processo creativo del cantautore.
1.
Cosa pensi della scena musicale di Livorno?
MATTEO:
Penso che a Livorno ci siano molti musicisti con talento da vendere,
il problema è che in molti casi questi musicisti si sentono già
arrivati illudendosi di essere artisti completi.
La
realtà Livornese ha un giro tutto suo dove è possibile entrare con
facilità e attingere da essa ispirazione. I
BARYONYX infatti hanno collaborato con molti artisti livornesi per
vari progetti e io ho stretto amicizie in campo musicale con persone
che vedono la musica al mio stesso modo, che non si montano la testa,
che si rispettano tra loro e che umilmente salgono ogni volta sul
palco cercando nel loro piccolo di affascinare.
2.
Cosa pensi del pubblico livornese (relativamente alla musica)?
MATTEO:
Diciamo che adesso la musica rock come la vedo io sta andando a
morire, lasciando spazio alla musica elettronica moderna.
Di
conseguenza anche gli ascoltatori diminuiscono e i locali dimezzano
le loro entrate, preferendo far suonare le cover band al posto delle
band con materiale inedito. Per me per risvegliare l'interesse dei
Livornesi verso la musica rock, come quello di ogni altra persona
anche fuori da Livorno, ci vogliono semplicemente più locali
disposti a fare suonare molto e anche più etichette che investono
completamente sull'artista, senza chiedere coproduzioni.
3.
Quali opportunità offre Livorno ad un musicista emergente?MATTEO:
La vita di un musicista nella nostra città è molto dura. A Livorno
ci sono pochi locali che prendono delle belle iniziative e fanno
partire dei progetti importanti per portare la musica indipendente
degli artisti sul palcoscenico. Un peccato perché a Livorno
ci sono molte band in gamba e con una grande voglia di fare e di
mettersi in mostra. Inoltre esistono assai poche personalità di
riferimento da cui attingere ispirazione.
4.
Quali sono i pregi o le peculiarità dei musicisti Livornesi? E quali
i limiti o i difetti?
ANTONIO:
I musicisti livornesi, come tutti quelli del resto d’Italia, si
dividono tra disponibili alle collaborazioni e rivali senza pietà.
Farsi la guerra tra band in una situazione come questa non capisco
proprio a cosa serva. Gli artisti livornesi (non solo i musicisti)
hanno un grandissimo pregio, che è quello dell’essere stravaganti,
estroversi, divertenti, creativi come nessun’altro. Sappiamo farci
apprezzare da tutto il mondo per le nostre creazioni. Cerchiamo di
unirci tutti insieme. Chi vuole dividerci è perché se ne vuole
approfittare. Io dico spazio all’arte e spazio a chi sa incantare
con la musica.
5.
Quanta influenza credi che
abbia avuto Livorno (e i livornesi) sulle tue canzoni e sulla tua
carriera?
ANTONIO:
Nelle fasi iniziali direi che abbiamo avuto un'influenza importante
dalla città, nel senso dei generi musicali più suonati tra i nostri
coetanei. Col passare del tempo però ci siamo evoluti in un genere
musicale che ci ha distaccati da Livorno avvicinandoci più a realtà
del nord italia. Rimaniamo comunque molto legati alle nostre origini.
Scrivere un pezzo sulla nostra città è un'idea che ogni tanto mi è
passata per la testa, ma poi abbiamo anche pensato che ultimamente ne
sono state scritte anche fin troppe e saremmo caduti nel banale. In
futuro però non lo escludo. Se avessi vissuto in un altra
città...dipende da quale città! Probabilmente le realtà
metropolitane hanno più sbocchi professionali, ma è più alta
la concorrenza ed è difficile emergere. Fondamentalmente penso che
Livorno mi abbia fatto essere il musicista che sono nel bene e nel
male quindi credo che sarebbe stata tutta un altra storia.
6.
Quali sono le difficoltà economiche, burocratiche e istituzionali
che un musicista emergente incontra (in generale e a Livorno in
particolare)?Come le hai affrontate e, eventualmente,
superate?
ANTONIO:
Queste difficoltà sono presenti su tutto il territorio nazionale e
non solo a livello musicale. Ritengo che la questione più importante
da risolvere sia la tutela del diritto d’autore, che al momento non
è gestita molto bene. Un'altra questione importante sarebbe la
disponibilità dei locali a far suonare musica dal vivo, dando il
giusto riconoscimento a chi presta questo servizio. Purtroppo chi
gestisce i locali ha mille questioni burocratiche da risolvere a
livello di permessi e di SIAE e finisce che non concede spazi nel
locale o fa suonare con compensi veramente minimi. Purtroppo dobbiamo
sperare che a livello amministrativo qualcuno si occupi della
questione.
7.
Come affronti quelle
attività, collaterali a quella prettamente artistica, necessarie per
promuovere la tua musica?
ANTONIO: Nell’ultimo anno l’attività di promozione l’abbiamo affidata alla nostra etichetta “Ghostrecord Label” di Leandro Partenza che gestisce anche l’attività di distribuzione attraverso “Crashsound Distribution”. Fino ad ora ci siamo sempre mossi nell’ambito dell’underground ma con i nuovi lavori stiamo dando un taglio più commerciale: sotto questo aspetto ritengo che abbiamo trovato un valido appoggio con la nostra etichetta e credo che col nuovo progetto verrà fuori un lavoro professionale. No resta che aspettare..
8.
Cosa pensi dell'attività
delle varie associazioni o enti culturali a Livorno?
ANTONIO:
Non voglio essere cattivo nei confronti della nostra città, ma
ritengo che Livorno non offra grandi occasioni come festival e
manifestazioni, né tantomeno come produzioni discografiche. Per
farla breve, se non rientri nei giri giusti o suoni il solito genere
musicale (senza fare nomi, è già abbastanza chiaro così) a Livorno
sei fuori. Non c’è cultura della “fratellanza musicale” che
invece ho trovato in altre città dove, paradossalmente, la cultura
musicale sarebbe ben più scarsa della nostra. Dovremmo fare tutti
gioco di squadra, invece di farci la lotta l’uno contro l’altro.
9.
Livorno presenta
sufficienti servizi per la cultura (in particolare per la musica)?
ANTONIO:
La risposta a questa domanda non è semplice. A livello nazionale
l’unico percorso certificato a livello musicale sarebbe quello del
conservatorio, ma per chi vuol fare musica moderna non sembrerebbe
una scelta percorribile (poi ognuno decide a modo suo). A Livorno ci
sono molte realtà di studi di registrazione, alcuni più
professionali di altri, sale prova e anche scuole di musica di
livello primario. Però per trovare accademie musicali rinomate o
studi di registrazione professionali ritengo ci si debba spostare in
altre città (Firenze, Milano, Roma …).
10.
Concludiamo con un appello
al nuovo consiglio comunale e al nuovo sindaco Nogarin, dal quale
tutti ci aspettiamo grandi cambiamenti soprattutto nel settore
culturale. Di cosa hanno bisogno i musicisti livornesi per vedere
valorizzato il proprio talento?
MATTEO
E ANTONIO: Questo avvenimento politico potrebbe essere una buona
occasione per cambiare le carte in tavola a livello artistico, locale
e non. L’ultimo vero evento musicale di grande importanza è stato
l’Italia Wave, qualche anno fa, di cui l’ultima edizione è stata
di scarso rilievo. Se dovessimo dare un suggerimento alla nuova
amministrazione direi di organizzare non uno ma molti eventi
artistici visto che la nostra città propone veramente tanti artisti.
Possibilmente, aggiungerei, dando spazio a tutti contrariamente a
come è successo negli ultimi anni. Fino ad ora qualche evento locale
che promuovesse i nuovi talenti è già stato fatto, però sempre da
singoli, spesso senza grandi sponsor alle spalle. Dovremmo ripartire
da questi esempi però in larga scala.
Se qualcuno pensa che a Livorno si viva solo d'estate può avere ragione, ma chi pensa che a Livorno non si faccia niente o che non ci sia nulla da fare si sbaglia.
Ebbene sì, siamo giunti alla diciannovesima edizione delle "Serate Illuminate" un evento artistico culturale che nelle serate di Venerdì 3 Luglio e Sabato 4 Luglio dalle ore 21 fino alla mezzanotte (ingresso libero) animerà il Parco d'Arte Contemporanea (PAC 180) presso il Centro Residenziale Franco Basaglia, zona Monterotondo.
In questa intervista conosciamo meglio Carlo Bosco e il suo progetto Jackf. Già autore di musiche per teatro (il nome del progetto riprende il nome del protagonista dello spettacolo teatrale "Radio Alcatraz", Jack Folla, a cui ha lavorato), cinema e altre collaborazioni musicali, intraprende nel 2000 questo nuovo progetto in cui sperimenta nuove sonorità, una nuova identità musicale, ambient ed elettronica. Nel video ci presenta una sua canzone tratta dal suo ultimo disco “Twice Zero One Hundred Zero”, in versione acustica, sullo sfondo della Torre del Marzocco, uno degli edifici più antichi della città, attualmente circondato dal porto industriale e non accessibile al pubblico.
"Sott'occhio", nuova rubrica di approfondimento culturale a cura de La civetta nana Livorno, si avvia in occasione del primo Raduno di Cosplay a Livorno. Non tutti sanno chi sono i cosplayers: facciamo un viaggio in questo mondo partendo dal significato e dalle origini fino a scoprire i dettagli per partecipare all'evento che si terrà nell'ultimo weekend di giugno ed è previsto nella suggestiva atmosfera della Fortezza vecchia.
Oggi intervistiamo uno dei cantautori livornesi più apprezzati fuori dalla nostra città, Luca Faggella. Attivo già dai primi anni '80, è con il suo album "Faggella canta Ciampi" che si fa conoscere da pubblico e critica diventando uno dei migliori interpreti moderni del repertorio del grande cantautore livornese. La sua carriera è ricca di album, spettacoli, premi e collaborazioni importanti, sia in veste di interprete che di cantautore. Nel video che troverete in fondo all'intervista, ha cantato (con Greta Merli e Elisa Arcamone) "King Wah", dal suo ultimo album Tradizione Elettrica, scritto con Giorgio Baldi.
In attesa della Coppa Barontini che si svolgerà sabato 20 giugno in occasione della Notte Blu livornese ripensiamo a come è stata vissuta la precedente gara, la Coppa Risi'atori, tenutasi qualche settimana fa.
Daniele Ficini è una delle voci storiche del rock livornese. Attivo da molti anni, con gli Strani Elementi ha calcato molti palchi importanti e vinto premi. Adesso ha iniziato un nuovo progetto, gli Odissea, con i quali ci presenta la sua "Odissea di parole", che ha cantato per noi a Barriera Regina Margherita. Questo luogo splendido, una volta porta d'accesso da Sud alla città e che ha cambiato più volte destinazione d'uso (da capolinea della linea tramviaria a asilo nido), giace semi-abbandonato sul lungomare livornese, attraversato e ignorato ogni giorno da migliaia di persone.
È arrivato il caldo e da bravi livornesi sappiamo bene come provare a sconfiggerlo: un bel tuffo al mare o una passeggiata magari con il nostro amico a 4 zampe al fresco del verde di qualche villa cittadina.
Oggi vi vorrei portare in alto, alla Villa Maurogordato dove, per chi non ci avesse mai fatto caso, sulla sinistra del cancello verde d'ingresso al Parco sorge la Cappella Scafurno un piccolo gioiello del 1725 riportato alla luce dopo un sapiente restauro.
Cosa succede quando uno dei migliori chitarristi della città decide di mettersi a scrivere canzoni?
Succede che vengono scritte piccole perle di cantautorato, come quelle che Luca Guidi ci ha fatto ascoltare alla serata Livorno Acoustics Night Live e nel video girato davanti al teatrino di Villa Mimbelli. In questa intervista approfondiamo la conoscenza di un musicista di grande esperienza, che ha collaborato con artisti di grande spessore e che si è rivelato essere anche un cantautore originale e intelligente. Non perdetevi il video della sua "Partita Iva", in fondo all'intervista!
Lo scorso sabato 30 maggio, si sono svolti al The Cage i Livorno Music Awards 2015 ai quali gli organizzatori ci hanno invitato per promuovere il progetto di Livorno Acoustics. Abbiamo potuto apprezzare il grande lavoro svolto da Alessio Santacroce e Dario Serpan nel creare un evento che ha tutte le potenzialità per affermarsi e diventare un punto di riferimento della Scena musicale livornese, ovvero un premio annuale ai musicisti che si sono distinti nelle varie categorie.
Riecheggiano ancora nell'aria le note di "Beautiful day", colonna sonora di una giornata memorabile. Ieri pomeriggio il Parco Pertini, ex Parterre, ha accolto una folla di bambini, famiglie e associazioni per l'inaugurazione del primo Parco Inclusivo livornese nato in soli 180 giorni dalle menti dei "Camminatori Folli".
L'attesa e le frementi aspettative si sono sciolte al momento del taglio del nastro con un caloroso applauso che immediatamente ha accompagnato la folla verso l'area giochi.
Negli ultimi anni Livorno ha imparato a conoscere la Street Art e il mondo dei graffiti, certo con un'inesorabile lentezza rispetto a quello che succede nelle altre città; comunque molto sembra essere cambiato da quando l'unico impavido a scrivere e disegnare sui muri era Zeb, con la sua satira tagliente. Già nel 2007 venivano chiamati a Livorno grandi street artist come Blu, Erika il Cane, Dem, ancora prima l'incursione di un giovane Ozmo (con il suo Jolly Roger lasciato vicino a Piazza Attias). Poi qualche altra sporadica iniziativa mirata a coinvolgere le scuole (vedi il muro vicino al Gynasium e quello del Moletto Nazario).
In questa intervista conosciamo meglio una cantautrice rock livornese, Francesca Manteri (alias Frances Farmer), che con le sue Bruise Gretel, band grunge tutta al femminile, si sta facendo conoscere e apprezzare nella scena musicale livornese. Con lei abbiamo girato il video della sua "Fulyff" davanti al complesso dell'ex stabilimento Pirelli, probabilmente uno dei luoghi di Livorno con più potenzialità se venisse adeguatamente valorizzato.
La storia di Livorno è costellata di grandi artisti e questo è un dato di fatto. Ma se i grandi artisti livornesi del Novecento vengono ricordati e ammirati, poco si sa e si è fatto per l'arte contemporanea. Livorno ha dato i natali anche ad un grande artista che realizzò nel 2010 un'opera presso il Pac180, il Parco d'arte contemporanea del centro Basaglia; un artista poliedrico, performer, organizzatore di eventi, illustratore, grafico, noto al pubblico con il nome di Fupete, raccontato attraverso un’intervista doppia a Daniele Tabellini e Erika Gabbani.