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lunedì 29 aprile 2013

Ridateci la Fortezza Nuova!


La storica Fortezza Nuova, uno dei simboli più caratteristici di Livorno, è un' eccellenza architettonica all'avanguardia per i tempi in cui fu ideata, se pensiamo che i suoi lavori cominciarono gli ultimi decenni del cinquecento. Certo, quando fu commissionata dal governo Mediceo, doveva apparire molto diversa da oggi: ben più estesa in origine, fu poi notevolmente ridimensionata per permettere la costruzione di nuovi quartieri.

Il nome scelto per la mostra, un augurio per la Fortezza.
La straordinaria Fortezza Nuova è un esempio stupefacente di architettura difensiva, che sebbene oggi non conservi più questa utilità risulta essere ancora una delle strutture che vanta più potenzialità a Livorno, sia per le sue impressionanti volumetrie, che includono spazi chiusi (come corridoi e sale) e spazi aperti. Il tutto si inserisce nel contesto di Piazza della Repubblica e Venezia. La Fortezza è a tutti gli effetti una piccola isola, collegata a terra tramite un ponte fisso e alcuni pontili mobili.

martedì 23 aprile 2013

La Città Ingrata

Chiunque si interessi di arte e di tutto ciò che essa riguarda, di certo si è reso conto di tutti i limiti della città livornese. Arti visive, drammatiche, cinematografiche e molte altre, sono ostacolate da un'assurda mentalità provinciale e chiusa, che, solitamente, si abbatte contro le innovazioni e contro gli avventori di altre città e che si trasforma in una gabbia anche per chiunque voglia misurarsi in qualsiasi campo e magari non essere perfettamente conforme alle mode e agli interessi livornesi.
E allora capita che questa riflessione porti molti a dovere andare lontano dalla città che amano per poter coronare i propri sogni e senza dover essere puntualmente sminuiti e derisi.

sabato 20 aprile 2013

Il turismo sportivo è la via



Diventa sempre più forte e affermata la necessità della città di Livorno di aprirsi al settore turistico per risanare la disastrata economia labronica, ma come è possibile farlo in tempi brevi e senza dar fondo ai pochi risparmi rimasti?
Il Turismo sportivo è certamente una grande opportunità.



martedì 16 aprile 2013

AGENDA COSIMI:Pensare in Grande? Meglio agire concretamente!!

Il titolo vuole riprendere il nome di uno dei tanti progetti che sono stati inseriti nell'agenda di fine mandato presentata dal sindaco Cosimi e dalla sua giunta qualche giorno fa: Pensiamo in Grande. (Leggi qui)
Fra tutti, questo progetto, risulta quanto mai emblematico del modo di agire di questa amministrazione.
Esso prevede la riqualificazione di una delle vie più importanti di Livorno, la più importante del centro storico, ovvero Via Grande. Il progetto era stato presentato con un percorso partecipativo nel Febbraio del 2010 e da allora è rimasto tale solo su carta; più volte l'inizio dei lavori è stato rimandato, ed oggi viene nuovamente inserito nell'elenco delle opere pubbliche in fase di realizzazione, nell'agenda del Sindaco.

sabato 13 aprile 2013

Morosini, un anno dopo

Piermario Morosini (foto tratta dal web)

Domani, domenica 14 aprile, una parte dello stadio Armando Picchi di Livorno, nello specifico la gradinata, non sarà più la stessa: perché la giunta comunale livornese, dopo aver ricevuto il consenso dei familiari, ha deciso di intitolare quella sezione di spalti a Piermario Morosini.

Domani, 14 aprile, sarà un anno esatto dalla morte del giovane centrocampista amaranto: quel maledetto sabato pomeriggio, a Pescara, nessuno se lo scorderà mai. Ancora si fa fatica a rivedere le immagini tremende di quell'agonia infinita, lo sgomento dei compagni e degli avversari, lo stadio avvolto da un silenzio surreale. E poi i giorni successivi, un concentrato di emozione e disperazione. Ho un immagine fissa nella memoria, incancellabile: 10000 persone che riunite in uno stadio piangono, salutano, cantano Piermario Morosini. Tutti vestono la stessa maglia, dai compagni di squadra abbracciati in campo, ai tifosi abbracciati sulle tribune; è l'abbraccio collettivo, è l'abbraccio di Livorno a quel ragazzo, che aveva scelto la maglia numero 25. Quella maglietta sarà per sempre sua, il presidente Spinelli ha deciso di ritirarla, come si fa con le grandi bandiere. Il "Moro" non è stato un idolo calcistico a Livorno, troppo poco lo abbiamo visto vestire l'amaranto, ma è stato una bandiera "umana"; come hanno voluto ricordare i suoi compagni di spogliatoio "Ci ha insegnato a vivere", lui che dalla vita aveva avuto quasi esclusivamente dolori e disgrazie. Ed è stata questa umanità, questa dignità nel non rassegnarsi alla sfortuna che ti porta via nel giro di pochi anni mamma, babbo e fratello, a far breccia nel cuore di Livorno e dei livornesi. La sua storia ha fatto il giro del mondo e anche Real Madrid e Barcellona si sono fermate per ricordarlo, qualche giorno dopo la tragedia.

Morosini è morto all'ospedale di Pescara, anche se nell'immaginario collettivo la sua vita è finita sul campo, mentre si giocava Pescara-Livorno; una cardiomiopatia aritmogena, rara malattia ereditaria del cuore, ha provocato l'arresto cardiaco che non lo ha fatto più rialzare. Forse (sono in corso delle indagini e ci sono anche degli indagati) il defibrillatore lo avrebbe potuto salvare; il condizionale è d'obbligo: a breve ci sarà l'incidente probatorio e poi, ancora forse, inizierà un processo per accertare le eventuali responsabilità.
Piermario Morosini è morto mentre faceva il suo lavoro, il calciatore. Da quando lui se n'è andato la stagione del Livorno non è stata più la stessa, ovviamente. Troppo vivo il suo ricordo, troppo difficile smaltire il dolore. Alla fine, però, i compagni del "Moro" hanno trovato la forza per lottare di nuovo e hanno raggiunto la salvezza. Oggi le cose sono diverse: gli amaranto stanno ancora lottando, ma per ottenere la promozione in serie A, che sarebbe il regalo più bello da fare a quel ragazzo sempre sorridente, che non ha mai smesso di lottare.

Domani la gradinata sarà "Gradinata Morosini", tra qualche mese chissà, magari altre iniziative. Occhio Livorno ne lancia una: perché non far disegnare un murales con il volto del "Moro"  fuori dallo stadio Armando Picchi? Sarebbe un bellissimo, ulteriore, ricordo anche per le tifoserie ospiti, per far capire quanto Morosini abbia lasciato il segno.

martedì 9 aprile 2013

Il porto sta affondando!

Un cielo grigio aleggia sul futuro del Porto Turistico
Poche settimane fa, i giornali  davano notizia dell'ennesimo tremendo colpo inferto all'economia del porto di Livorno, che rischia di far diminuire il traffico di croceristi che ogni anno giungono nella cittadina labronica. Stavolta però è troppo facile sbandierare la solita storia della crisi dilagante, identica scusa che è stata proposta per il declino del porto commerciale e del suo traffico di container, ma forse è il caso di porsi qualche domanda e cercare qualche soluzione.



sabato 6 aprile 2013

Livorno, la città sportiva

Che Livorno sarebbe senza sport?Così si riassume in maniera semplice il binomio inscindibile che esiste tra la città dei 4 mori e l'attività fisica, di ogni tipo e genere: dalle gare remiere e dalla vela, espressioni dello spirito navigatore e marinaresco, fino alla scherma, sport guascone per eccellenza come il livornese. Poi ovviamente ci sono il calcio, il tennis, il ciclismo, il judo, il rugby, l'atletica e il nuoto, che ancora una volta confermano la presenza di diverse culture e l'unione di popoli che caratterizzano Livorno dalla sua fondazione.

I livornesi sono dunque sportivi a tutto tondo: ecco perché nell'agosto del 2009 il Sole 24 ore pubblicò un articolo nel quale si studiava l'indice di sportività delle varie province italiane. Indice di sportività basato, ovviamente, sui risultati ottenuti nelle varie manifestazioni sportive per l'anno precedente (quello delle Olimpiadi di Pechino) e sugli investimenti fatti dalla provincia  per impianti destinati all'attività sportiva. Risultato: Livorno prima, con un evidente vantaggio sulle inseguitrici (Genova, Trento, Bologna, Firenze per citarne alcune), e con dei picchi di eccellenza straordinari negli sport individuali. Certo, lo studio è di 4 anni fa. Ne è passata di acqua sotto i ponti, ma per la città labronica il trend non è cambiato: quinta nel 2010, sesta nel 2011 e nel 2012. In pianta stabile tra le prime 10 di Italia, attendiamo fiduciosi la classifica del 2013, considerato che gli atleti amaranto impegnati nelle olimpiadi di Londra sono stati ben 8. Basta una breve passeggiata sul lungomare per rendersi conto di quanto sia frequentato da sportivi non agonisti di ogni età, che corrono, marciano, camminano; oppure un breve tour per le palestre della città, per scoprire un mondo assai affollato e altrettanto variegato.

"Lo sport consiste nel delegare al corpo alcune delle più elevate virtù dell'animo" diceva Jean Giraudox, drammaturgo francese. Lo sport è di casa a Livorno e la città ha sempre risposto dando i natali ad eccellenze sportive assolute, di livello mondiale: non mi dilungherò nel citare i nomi, con il rischio di dimenticarne alcuni, tanti che sono. Adagiarsi sugli allori non è cosa gradita, perché investimenti, dedizione e sacrificio non sono mai abbastanza; ma se c'è una cosa di cui essere orgogliosi della nostra città è proprio la sua grande voglia di sport.

Con questo articolo sul carattere sportivo della nostra città inizia la mia collaborazione con OcchioLivorno, nella quale cercherò, nei prossimi interventi, di andare più nello specifico, seguendo con particolare attenzione l'esaltante (speriamo) finale di stagione del Livorno nel campionato di serie B di calcio.

Buono sport a tutti,

Alessandro Paroli

P.S. Qui il link dell'articolo sopra citato:

martedì 2 aprile 2013

Pitturiamo la città: W LA STREET ART

Più volte abbiamo parlato di questa forma d'arte moderna chiamata Street Art.
Un' arte urbana che è composta da graffiti e scritte a bomboletta spray, ma anche da adesivi, stencil e installazioni.
L'opera di Blu, immortalata in alcune foto tratte dal web.
Un' arte poco convenzionale che spesso opera sui margini del vandalismo, (o almeno tale è il pensiero di molti) ma che negli anni sta riuscendo a ritagliarsi uno spazio importante, tanto che vi sono opere di artisti che valgono cifre da capogiro, senza scomodare esempi tanto difficili basta pensare a Keith Haring e Banksy.