Domenica 8
Giugno sarà il giorno del ballottaggio, ultima fase di questa
tornata elettorale, io voterò Nogarin, vi spiego perchè!
Voglio fare
una premessa: quello che segue è il mio pensiero e non intende
rappresentare il punto di vista condiviso di tutti i collaboratori
del blog, perciò se non vi troverete d'accordo con le mie
affermazioni, saprete con chi prendervela, così come potete smettere
di leggere da subito se la mia opinione non vi interessa.
Se di una
cosa ero sicuro diverse settimane prima delle elezioni, era che non avrei
dato il mio voto al PD, artefice a mio avviso della gran parte delle
disgrazie di Livorno, né a Filippo Nogarin del M5S, decisione
maturata un po' per alcune scelte del Movimento\Grillo a livello
nazionale, un po' perché secondo me anche a livello cittadino il
Movimento conta tanti difetti e colpe, fra le tante una pessima
campagna elettorale, una disorganizzazione tangibile a livello mediatico (perfino sui canali web), e anche perché
Nogarin è stato l'ultimo a rispondere alla nostra intervista.
Non che
tutti gli altri candidati abbiano risposto in tempo: Amadio e Ruggeri non ci hanno proprio risposto, ma Nogarin è
stato quello che sicuramente ci ha fatto penare di più, nonostante
le diverse rassicurazioni di riceverci, siamo stati sballottati da un
referente all'altro, e abbiamo ricevuto le risposte alle nostre
domande solo la mattina delle elezioni. Forse è un pensiero
infantile, ma mi son detto “ Un candidato sindaco che non ha
interesse a incontrare dei giovani cittadini, ne avrà ancor meno
quando avrà la carica”.
Ad onor del
vero, va detto che avevo già chiaro in testa chi votare, e parlo di
BuongiornoLivorno, partito che mi ha colpito per l'entusiasmo dei
partecipanti e per la preparazione e passione del candidato Andrea Raspanti, e a quanto pare, non devo essere stato l'unico a pensarla così. Il grande risultato non è bastato però a portare Raspanti al ballottaggio, ma è stato sufficiente per costringere il
PD ad affrontare un secondo turno, cosa che, come tutti sapete, non
accadeva da 70 anni, e che in una città come Livorno ha dell' incredibile.
Fra pochi
giorni, saremo tutti nuovamente chiamati a scegliere fra Marco
Ruggeri del PD e Filippo Nogarin del M5S, e la mia scelta cadrà
fermamente sul secondo.
Sono tanti,
troppi i motivi che mi portano a questa scelta, e non me ne vogliate
se alcuni di questi li condivido con voi; non posso nasconderlo, i motivi sono soprattutto i demeriti del Partito Democratico.
Un partito
che, a mio avviso, ha le colpe maggiori nel declino della mia città essendo stato continuamente al governo senza sapere interpretare le esigenze di Livorno, non solo compiendo scelte sbagliate ma scoraggiando i cittadini a partecipare alla vita pubblica, esasperando e burocratizzando i contatti fra cittadino e amministrazione.
Innumerevoli le volte che, grazie al mio coinvolgimento per un breve periodo in un partito politico, e successivamente nell'associazionismo, ho potuto sperimentare di persona quanto sia difficile confrontarsi e dialogare con i rappresentanti delle amministrazioni e i loro uffici. E questo diventa sistematicamente un problema, quando si vuole concorrere alla vita della città, ad esempio con l'intento di promuovere eventi e iniziative culturali o altro.
Tutte le volte che ho voluto portare avanti un'iniziativa (sia tramite associazione che personalmente) mi sono sempre trovato l'Amministrazione come ostacolo insormontabile, assessori restii a rispondere alle mail e alle richieste di incontro, e che quando lo fanno, passano il tempo a leggere il giornale, concludendo qualsiasi discussione con un generico "...Non ci sono i soldi", o comunque prendendo impegni di cui presto si dimenticano. Ho sentito assessori disinformati dire che la Fortezza Nuova è del '700, come altri (ma forse lo stesso) che si arrogavano il diritto di scegliere quale forma artistica fosse morta e quale in auge, così come c'è chi non si è vergognato di dire "Modigliani non è livornese". Ci sono poi gli uffici tecnici con relativi responsabili e stuoli di segretari, e anche quando ho provato a mettermi in contatto con questi, i risultati sono stati spesso infruttuosi, notando anche difficilmente rispettano gli orari di ricevimento segnalati sul sito del Comune.
Ho incontrato queste e molte altre difficoltà quando mi sono rapportato con l'Amministrazione e tante, troppe volte mi son sentito frustrato e ignorato, quasi da convincermi ad abbandonare tutto. Posso quindi immaginare quanti giovani e non, abbiano desistito dopo tante complicazioni. Posso assicurarvi che questo atteggiamento non viene tenuto solo con i cittadini, ma anche con soggetti esterni alla città, spesso desiderosi di investire o di apportare un contributo qualsiasi a Livorno, che vengono invece ricambiati con il più totale disinteresse.
Ovviamente non sono solo queste critiche al mero aspetto organizzativo e comunicativo del PD, che mi hanno portato a scegliere di votare il sindaco dei cinquestelle, ci sono infatti tutti gli errori politici del partito: dalla mancanza di audacia nel formulare proposte e di tempismo nello sfruttare opportunità, alle promesse mai mantenute, alla mancanza di un progetto complessivo che porta a fare rari e imbarazzanti interventi in città, la cui attuazione nella maggior parte dei casi è così lenta, che quando vengono realizzati si rivelano sorpassati e non incisivi (i monitor in Borgo e il Bike Sharing per citarne alcuni). Ci sono poi i rapporti clientelari su cui il PD livornese ha costruito il suo impero: sarà impossibile così vedere volti nuovi a coprire i ruoli manageriali più importanti (Piccini da PortAuthority a Porto2000 docet),ci sono interessi che il più delle volte costringono la città a uno stato di perenne immobilismo, e a utilizzare i pochi interventi solo per il tornaconto di pochi ( il canale di Viale Caprera ultimato il quale, ci siamo accorti di non aver soldi per il ponte, o il preoccupante progetto di sventare piazza del Luogo Pio per far spazio ad abitazioni, sono casi lampanti).
Così come, a mio avviso, il partito di Ruggeri è stato sempre il maggior avversario dei giovani, assecondando le richieste dei pensionati (principale bacino di voti PD) e ignorando costantemente le esigenze dei giovani (siano esse lavorative o di intrattenimento). Altra colpa che imputo a questo PD (e in questo ovviamente i cittadini sono complici) è quella di aver fatto perdere un'identità a questa città, e anche qui si sprecano i casi da portare ad esempio, ma fra tutti mi piace ricordarvi che neanche sono stati capaci di valorizzare un punto fondamentale della storia e le origini del loro partito come il Teatro San Marco.
Per tale motivo non mi identifico con un partito che sotto ogni aspetto si è compromesso e che in misero modo ha portato avanti la campagna elettorale, mirata a screditare l'avversario con assurde accuse di fascismo e imputandogli vere o presunte colpe riconducibili al Movimento a livello nazionale, accanendosi su tutti quei candidati sindaci che hanno deciso di appoggiarlo al ballottaggio. Perdendo di fatto l'ennesima occasione, in questo caso quella di prender spunto da queste critiche per far ammenda pienamente delle colpe delle passate gestioni e per divenir più umili e aperti al confronto, preferendo invece accusare gli elettori di aver fatto una scelta di "voto contro", senza provare a capire che quel voto non è contro, ma a favore di un progetto politico complessivo che il PD non è capace di garantire.
Ma che la credibilità del PD livornese sia compromessa è ormai palese a tutti, e non parlo solo del rapporto con gli elettori, ma perfino del feeling col PD fuori dai confini livornesi, da Renzi che snobba per due volte l'idea di venire a Livorno per la campagna elettorale, e il presidente della Regione e i sindaci delle altre città toscane che non hanno mancato in varie occasioni di tener fuori la città da collaborazioni e progetti.
Ho maturato questo risentimento verso il PD, nonostante per tradizione familiare gli fossi piuttosto affine e lo avessi votato alle scorse amministrative, e con la consapevolezza che fra le fila di esso militano decine e decine di persone e amici competenti e oneste, a cui per fortuna a questa tornata è stato dato maggior spazio in lista.
Eppure stavolta non ci credo, il PD e il suo candidato Ruggeri non possono garantire una discontinuità indispensabile per Livorno e anzi mi sembrano continuare ad appropriarsi di modi e tecniche tipiche di un vecchio modo di far politica, quel modo tutto Italiano in cui nessuno ha mai colpe e si tende a dimenticare tutto troppo presto.
Per queste e diverse altre ragioni, Domenica 8 Giugno voterò convintamente Nogarin, nella speranza che finalmente la mia città possa realmente cambiare, per tanto non arrabbiatevi se spolvero come augurio uno vecchio slogan della tifoseria romanista:
Ako
Tutte le volte che ho voluto portare avanti un'iniziativa (sia tramite associazione che personalmente) mi sono sempre trovato l'Amministrazione come ostacolo insormontabile, assessori restii a rispondere alle mail e alle richieste di incontro, e che quando lo fanno, passano il tempo a leggere il giornale, concludendo qualsiasi discussione con un generico "...Non ci sono i soldi", o comunque prendendo impegni di cui presto si dimenticano. Ho sentito assessori disinformati dire che la Fortezza Nuova è del '700, come altri (ma forse lo stesso) che si arrogavano il diritto di scegliere quale forma artistica fosse morta e quale in auge, così come c'è chi non si è vergognato di dire "Modigliani non è livornese". Ci sono poi gli uffici tecnici con relativi responsabili e stuoli di segretari, e anche quando ho provato a mettermi in contatto con questi, i risultati sono stati spesso infruttuosi, notando anche difficilmente rispettano gli orari di ricevimento segnalati sul sito del Comune.
Ho incontrato queste e molte altre difficoltà quando mi sono rapportato con l'Amministrazione e tante, troppe volte mi son sentito frustrato e ignorato, quasi da convincermi ad abbandonare tutto. Posso quindi immaginare quanti giovani e non, abbiano desistito dopo tante complicazioni. Posso assicurarvi che questo atteggiamento non viene tenuto solo con i cittadini, ma anche con soggetti esterni alla città, spesso desiderosi di investire o di apportare un contributo qualsiasi a Livorno, che vengono invece ricambiati con il più totale disinteresse.
Ovviamente non sono solo queste critiche al mero aspetto organizzativo e comunicativo del PD, che mi hanno portato a scegliere di votare il sindaco dei cinquestelle, ci sono infatti tutti gli errori politici del partito: dalla mancanza di audacia nel formulare proposte e di tempismo nello sfruttare opportunità, alle promesse mai mantenute, alla mancanza di un progetto complessivo che porta a fare rari e imbarazzanti interventi in città, la cui attuazione nella maggior parte dei casi è così lenta, che quando vengono realizzati si rivelano sorpassati e non incisivi (i monitor in Borgo e il Bike Sharing per citarne alcuni). Ci sono poi i rapporti clientelari su cui il PD livornese ha costruito il suo impero: sarà impossibile così vedere volti nuovi a coprire i ruoli manageriali più importanti (Piccini da PortAuthority a Porto2000 docet),ci sono interessi che il più delle volte costringono la città a uno stato di perenne immobilismo, e a utilizzare i pochi interventi solo per il tornaconto di pochi ( il canale di Viale Caprera ultimato il quale, ci siamo accorti di non aver soldi per il ponte, o il preoccupante progetto di sventare piazza del Luogo Pio per far spazio ad abitazioni, sono casi lampanti).
Così come, a mio avviso, il partito di Ruggeri è stato sempre il maggior avversario dei giovani, assecondando le richieste dei pensionati (principale bacino di voti PD) e ignorando costantemente le esigenze dei giovani (siano esse lavorative o di intrattenimento). Altra colpa che imputo a questo PD (e in questo ovviamente i cittadini sono complici) è quella di aver fatto perdere un'identità a questa città, e anche qui si sprecano i casi da portare ad esempio, ma fra tutti mi piace ricordarvi che neanche sono stati capaci di valorizzare un punto fondamentale della storia e le origini del loro partito come il Teatro San Marco.
Per tale motivo non mi identifico con un partito che sotto ogni aspetto si è compromesso e che in misero modo ha portato avanti la campagna elettorale, mirata a screditare l'avversario con assurde accuse di fascismo e imputandogli vere o presunte colpe riconducibili al Movimento a livello nazionale, accanendosi su tutti quei candidati sindaci che hanno deciso di appoggiarlo al ballottaggio. Perdendo di fatto l'ennesima occasione, in questo caso quella di prender spunto da queste critiche per far ammenda pienamente delle colpe delle passate gestioni e per divenir più umili e aperti al confronto, preferendo invece accusare gli elettori di aver fatto una scelta di "voto contro", senza provare a capire che quel voto non è contro, ma a favore di un progetto politico complessivo che il PD non è capace di garantire.
Ma che la credibilità del PD livornese sia compromessa è ormai palese a tutti, e non parlo solo del rapporto con gli elettori, ma perfino del feeling col PD fuori dai confini livornesi, da Renzi che snobba per due volte l'idea di venire a Livorno per la campagna elettorale, e il presidente della Regione e i sindaci delle altre città toscane che non hanno mancato in varie occasioni di tener fuori la città da collaborazioni e progetti.
Ho maturato questo risentimento verso il PD, nonostante per tradizione familiare gli fossi piuttosto affine e lo avessi votato alle scorse amministrative, e con la consapevolezza che fra le fila di esso militano decine e decine di persone e amici competenti e oneste, a cui per fortuna a questa tornata è stato dato maggior spazio in lista.
Eppure stavolta non ci credo, il PD e il suo candidato Ruggeri non possono garantire una discontinuità indispensabile per Livorno e anzi mi sembrano continuare ad appropriarsi di modi e tecniche tipiche di un vecchio modo di far politica, quel modo tutto Italiano in cui nessuno ha mai colpe e si tende a dimenticare tutto troppo presto.
Per queste e diverse altre ragioni, Domenica 8 Giugno voterò convintamente Nogarin, nella speranza che finalmente la mia città possa realmente cambiare, per tanto non arrabbiatevi se spolvero come augurio uno vecchio slogan della tifoseria romanista:
"NON SUCCEDE... MA SE SUCCEDE"
Ako
Complimenti per l'analisi lucida e precisa della sitazione cittadina! Chissà che non succeda davvero...
RispondiEliminaNon succede, ma se succede... arriva anche la CNN!!!
RispondiEliminaLivorno ha bisogno di cambiare, spero che questo sia stato recepito da entrambe le parti indistintamente !
RispondiEliminama sei un veggente ... screrzando avevi ragione da vendere le cosa scritte sono assolute e condivisibili
RispondiEliminaNon sono un veggente, diciamo che il PD ce l'ha messa proprio tutta per perdere! Comunque la si pensi, sosteniamo questa amministrazione perchè Livorno deve ripartire.
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