Speciale Elezioni 2014 Blog Occhio Livorno: Intervista a Filippo Nogarin, l'ingegnere aereospaziale di Castiglioncello candidato sindaco per il Movimento Cinque stelle.
- Le chiediamo di presentarsi, di raccontare qualcosa di sé, della sua esperienza formativa, professionale e politica, spiegando il motivo o il percorso per il quale ha deciso di avanzare la sua candidatura a sindaco.Filippo Nogarin, 43 anni, Ingegnere Aerospaziale libero professionista, impegnato nel settore IT e ICT: ho infatti preferito dedicarmi alla logica e all’analisi di processo piuttosto che al settore propriamente aerospaziale. Da alcuni anni sono affascinato dagli studi umanistici e dalla storia contemporanea in particolare. Ho frequentato alcuni corsi di formazione riconosciuti MIUR di PNL umanistica,cercando di crescere sul piano comunicativo interiore, oltre a migliorare la capacità di farlo con il mondo esterno. Politicamente sono da molti anni impegnato sul territorio aderendo ai comitati più svariati. Non ho mai avuto un credo legato ad un partito. Non ho mai avuto una tessera. Ho una formazione spiccatamente ambientalista. Non credo più nell'ideologia come appartenenza e, nel corso degli anni, ho spostato il mio interesse sull’analizzare la ricaduta concreta di una azione politica direttamente attraverso il benessere del cittadino: benessere inteso come qualità della vita. La mia candidatura è frutto di un percorso condiviso. Non proviene da me, ma da un gruppo che si è interrogato ed ha visto in me un portavoce capace di ascoltare. La politica attiva sarà solo una breve porzione del mio cammino. Tra 5 anni, comunque vada, tornerò a fare il professionista.
- Descriva sé stesso con 6 aggettivi, 3 positivi e 3 negativi, motivando ognuno di essi.
Tre
aggettivi positivi. Generoso: lo sono per indole, al di là di ogni
ragione, fin da piccolo.
Tenace:
lo sono diventato per motivi legati ad alcune traversie nel corso
della vita.
Ottimista:
perchè è mia convinzione che, per raggiungere grandi risultati,
dobbiamo crederci per primi nella propria intimità, con il sorriso e
serenamente.
Tre
aggettivi negativi. Puntiglioso: lo sono diventato a causa della mia
formazione scientifica.
Testardo:
è la parte più dura di me con la quale combatto fin da ragazzo.
Incazzoso:
con gli ottusi e con gli intransigenti
Le prossime elezioni amministrative saranno caratterizzate da un'esasperata frammentazione politica con la presenza di nuove formazioni politiche come il M5S e numerose liste civiche( molte delle quali presentano un candidato sindaco); Secondo lei qual è il motivo di questa divisione? Sono davvero così tanti gli ideali in cui i cittadini si riconoscono?
Il
civismo è rock, il partitismo è lento: i primi ad aver capito
questo sono proprio gli esponenti dei partiti, che si sono prodigati
a sostenere (quando non a lanciare direttamente) nuove (sedicenti)
liste civiche a sostegno dei propri candidati sindaco, nelle quali
spesso finiscono per essere “riciclati” quadri politici.
La
partecipazione è una scelta personale, individuale e faticosa:
questo è stato il percorso del nostro gruppo da 4 anni a questa
parte. Sarebbe stato molto più facile ed elettoralmente redditizio
cooptare artisti, sportivi, personaggi famosi per puntare ad avere
più voti di preferenza, ma questa è la vecchia politica dei partiti
e purtroppo anche di alcune liste civiche nostre concorrenti.
Va
da sè che la proliferazione delle liste civiche danneggia chi, come
il M5S, deve, può e vuole correre solamente da solo. Cosa dire poi
di chi confida nell'errore dell'elettore? Le liste civetta (leggesi
Movimento 5 & 5) sono figlie della peggiore tradizione partitica.
- A Novembre 2013, Paolo Virzì, noto cineasta livornese, in un repentino scambio di tweets sull’eventuale organizzazione di un Festival del Cinema a Livorno, disse: << era evidentemente una battuta, a Livorno manca tutto anche il senso di realtà>>. Di fronte a un affermazione di questa portata, fosse stata/o nelle vesti di Sindaco, come avrebbe risposto?
Come
Meet Up abbiamo scritto un articolo che vi invitiamo a leggere:
http://www.livorno5stelle.it/un-ovosodo-che-non-va-ne-su-ne-giu-per-il-sindaco-cosimi/
In
ogni caso le responsabilità di Cosimi sullo sfascio della cultura
cittadina sono evidenti a tutti, ma non possiamo dimenticare come
alle precedenti amministrazioni di centrosinistra non sia mai mancato
il sostegno di famosi artisti, come lo stesso Virzì.
Certo
non ritengo queste persone responsabili della situazione attuale, ma
certe critiche arrivano solamente al tramonto dell'era dei “sindaci
medici”, quindi, troppo tardi; citando Faber “anche se voi vi
ritenete assolti, siete lo stesso coinvolti”.
Auspichiamo,
in spirito 5 stelle, che il mondo della cultura, dia il suo
contributo a rendere la nostra città migliore, non esitando a fare
critiche, anche dure, ma propositive
- Descriva Livorno in 6 aggettivi, 3 positivi e 3 negativi, giustificando ognuno di essi.
Tre
aggettivi positivi.
Creativa:
Livorno ha un cuore pulsante che è fortemente creativo. La classe
dirigente ovviamente non rispecchia questa caratteristica della
città.
Solare:
la nostra città, nonostante il degrado e la difficile situazione in
cui si trova, mantiene la sua solarità. E’ una caratteristica che
non perderà mai.
Sorprendente:
Livorno riesce sempre a stupire e a volte tira fuori novità e
risultati che non ti aspetti..
Tre
aggettivi negativi.
Immobile:
la città è tenuta in una condizione di immobilità dall’attuale
classe politica e dirigente che non ne hanno compreso le
potenzialità. Comunque, per loro, è ormai troppo tardi..
Degradata:
è innegabile la situazione di degrado in cui si trovano alcuni
quartieri, ma anche il centro cittadino. Chiunque venga a Livorno, da
fuori, nota subito questa triste caratteristica.
Povera:
bisogna essere in grado di ammetterlo. Livorno ha un tasso di
disoccupazione molto più alto della media toscana e un reddito
pro-capite molto basso. Fra tassi di disoccupazione, precariato e
casse integrazioni in scadenza, la situazione è realmente drammatica
- Vista l'impossibilità di enunciare tutto il vostro programma, per il quale rimandiamo qui, vogliamo chiederle di parlarci di quella parte che riguarda i temi che maggiormente interessano il nostro blog, come il mondo dei giovani livornesi e le loro esigenze. Pensiamo al tasso di disoccupazione giovanile, a Livorno uno fra i più alti in Italia, alle poche iniziative inerenti la formazione, ma anche quelle dirette all'intrattenimento, sporadiche e solitamente colpite da una generale intolleranza della cittadinanza. Cosa pensa di fare in proposito la vostra formazione politica qualora avrà rappresentanza in Consiglio Comunale?Quando avremo una rappresentanza in Consiglio Comunale lavoreremo anche per le esigenze dei giovani. L’allarmante crisi occupazionale e lavorativa è dovuta evidentemente anche all'incapacità dell’amministrazione uscente di valorizzare le risorse cittadine, professionali ed umane. A parità di spesa corrente, il Comune di Parma, a guida M5S, spende quasi 13 milioni di euro in più del comune di Livorno per le Politiche Sociali (giovani, anziani, disabili, politiche per l'occupazione, istruzione, ecc.). Fra le priorità che ha la città di Livorno ce n'è una in particolare che è quella del lavoro. Tra le tante proposte che si possono fare in merito, costituiremo un centro di ascolto permanente per non lasciare sole le persone in difficoltà: fra queste, anche i giovani che non riescono a trovare lavoro e i tanti precari che non ce la fanno a rendersi indipendenti dalle famiglie ed a costruirsi un futuro. Il Movimento 5 Stelle è anche questo: comunità e senso di appartenenza. Cercheremo, per quanto possibile con l'aiuto di tutti, di attrarre investimenti nel commercio, nel turismo, nella cultura e nell’istruzione, per innescare un meccanismo virtuoso che veda crollare i livelli di disoccupazione nella nostra città. Occorre condividere le problematiche e le difficoltà per arrivare a soluzioni condivise da tutti i cittadini. Quello che faremo, se riusciremo ad andare al governo della città, è andare a vedere nel dettaglio dove venivano destinate le risorse dall'amministrazione Cosimi, decidendo di destinarle in maniera più opportuna nelle politiche sociali, vista la grave crisi economica/occupazionale che sta attraversando Livorno.Per quanto riguarda l’intrattenimento, nella parte del nostro programma dedicata alla Cultura, ci sono diverse proposte per ravvivare la città con iniziative di carattere culturale e per riconsegnarla ai giovani: istituire delle “Music Performance Areas” in vari luoghi di Livorno, favorendo la libera espressione musicale ed individuando anche, analizzando la Mappatura Acustica Comunale, delle aree in cui si possa fare musica a volume alto senza disturbare. Vorremmo che, per divertirsi, i giovani non fossero costretti a spostarsi verso altre città e che rimanessero a Livorno, ravvivando anche il nostro centro che, al momento, risulta particolarmente deserto, soprattutto in orari serali. Purtroppo, sino ad oggi, gli interessi del pensionato medio che vuole riposare, senza sentire neanche un rumore proveniente dalla città, hanno prevalso su quelli dei giovani che vogliono legittimamente divertirsi: questo è accaduto anche perché, politicamente, per il PD, il bacino elettorale degli anziani e molto più grande e “proficuo” rispetto a quello giovanile…
- Livorno da anni sta lentamente scivolando in una situazione di vistoso degrado sia culturale sia urbano. I suoi musei hanno cifre (in merito a visitatori ed entrate) da prefisso telefonico, monumenti e palazzi inaccessibili al pubblico e in stato di abbandono, teatri e cinema decimati e sempre in continua situazione critica e manifestazioni culturali sempre più rade o mal programmate (come Effetto Venezia). Il decoro urbano, sempre meno valorizzato con aiuole e spazi verdi lasciati a sé stessi, le vie principali del centro cittadino grigie e anti-estetiche, piazze assediate da automobili o a rischio sventramento (come Piazza del Luogo Pio) causa cementificazione continua. Cosa si potrebbe fare in proposito? Come si potrebbe invertire questa tendenza? Come pensa di comportarsi,riguardo queste tematiche, nel caso diventasse Sindaco?
Nella
parte del nostro programma in cui parliamo di Cultura evidenziamo due
diversi ambiti di questo settore: quello relativo alla conservazione
dei beni culturali e quello relativo alla produzione di cultura e
alla creatività. Pensiamo che Livorno possa essere potenzialmente
forte dal secondo punto di vista, mentre dal punto di vista della
conservazione dei beni, la situazione è sotto gli occhi di tutti…
Bisogna investire meglio le (poche) risorse disponibili, evitando
sprechi ed inefficienze, ma anche tentare di attrarre nuove risorse:
a questo proposito stiamo studiando il programma strategico Creative
Europe che, nel periodo 2014-2020, garantirà investimenti europei
nei settori culturali per un totale complessivo di circa 1 miliardo e
mezzo di euro. Il nostro sogno è quello di riuscire a proporre un
progetto di ampio respiro per i settori creativi che coinvolga la
nostra città e che sia in grado di intercettare anche questi fondi:
per rendere questo possibile, ovviamente, c’è bisogno della
collaborazione di tutti ed, in particolar modo, del contributo delle
giovani generazioni che sanno guardare oltre l’attuale stato delle
cose, meglio di chiunque altro.
Per
quanto riguarda i musei, ci piace l’idea di “museo diffuso” e,
in ogni caso, occorre che le istituzioni esistenti collaborino con le
altre realtà culturali cittadine, in modo da essere inseriti in
programmi e percorsi che siano attrattivi non solo per i turisti, ma
anche per i cittadini livornesi.
Per
la valorizzazione dei monumenti e per l’analisi della situazione
del Teatro Goldoni vi rimandiamo all’ampia trattazione che potete
trovare all’interno del nostro programma.
Effetto
Venezia deve essere ripensato secondo questi criteri: efficienza,
trasparenza, nomina della direzione artistica a concorso, tramite un
bando pubblico ben pubblicizzato, apertura, internazionalismo,
contenimento delle spese, ma lavorando con qualità.
Tutti
parlano di riqualificazione del centro, ma ben pochi hanno una
visione coerente: c’è chi non vuole porre in freno alla demenziale
operazione di una Livorno “policentrica” che svuota ulteriormente
il centro di attività commerciali ma pure di contenitori culturali
trasformati in parcheggi o negozi in franchising (sigh!); c’è chi
pensa a rilanciare il centro, riaprendo totalmente la città al
traffico, in totale controtendenza con il resto d’Europa e anche
un’operazione come “Pensiamo in Grande” rischia di avere il
fiato corto.
Credo
che serva pensare davvero in grande (anche qui attraverso i fondi
dell'Unione Europea), attivando quei percorsi conosciuti come “Smart
Cities” e ripensando la città in tutte le sue funzioni: in
previsione di questo, ma non solo, abbiamo proposto, nel nostro
programma, l'istituzione di un gruppo di lavoro intersettoriale dei
dirigenti comunali, denominato “LivornoEuropea”, proprio per
recepire tali risorse. E' necessario avere quindi una capacità di
progettare con una visione che vada al di là dell'oggi (e delle
scadenze elettorali).
Nel
frattempo è necessario cercare il massimo coinvolgimento degli
operatori commerciali del centro cittadino: pensiamo che, nelle aree
pedonali, vada incentivata l'occupazione del suolo pubblico, mentre,
nelle aree mercatali, debbano essere portati avanti progetti di
riqualificazione e valorizzazione. Un centro deserto e con le
saracinesche abbassate è un luogo meno sicuro e, di conseguenza,
degradato.
Occorre
fermare la cementificazione con uno stop al consumo del territorio:
in particolare serve impedire la nuova colata di cemento prevista per
Piazza del Luogo Pio. A questo proposito, fatti salvi i diritti
acquisti di Consabit, punteremo a trovare un accordo che superi la
costruzione dei blocchi di Piazza del Luogo Pio e di Piazza Anita
Garibaldi, che riconosca alla cooperativa volumetrie di compensazione
e sgravi su oneri di urbanizzazione per future operazioni
urbanistiche. Se questo non dovesse avvenire, il quartiere della
Venezia subirebbe un ulteriore carico urbanistico insostenibile ed
incompatibile con la naturale vocazione di luogo di cultura e di
accoglienza per turisti e livornesi.
- Anche a livello turistico, Livorno non sembra riuscire a ritagliarsi lo spazio che merita. Mentre le altre province della Toscana si adeguano per aumentare la loro offerta turistica, Livorno riesce a portare avanti solo poche iniziative a scopo turistico, subito poi lasciate all'incuria e apparentemente senza un serio piano per pubblicizzarle e valorizzarle. Caso esemplare sono i servizi di Bike-sharing e i Monitor informativi sparsi per Borgo. Il primo poco utilizzato e decisamente limitato (non ci sono stazioni in Terrazza Mascagni ne su tutto il lungo mare), mentre i Monitor sono mal funzionanti, manchevoli di informazioni e diversi fra questi sono stati collocati in zone dove il loro ruolo appare evidentemente inutile. Le crociere(per i noti problemi del porto) scappano e così anche quei festival che potevano richiamare turisti in città come il Festival della Vela (spostato a Genova) e l'Italia Wave. Come mai non si riesce ad organizzare un'efficiente programmazione per aumentare la nostra offerta turistica? Per quale motivo Livorno sembra incapace di collaborare in tal senso, non solo con le altre provincie, ma anche con il territorio della Sua provincia litoranea?
Livorno
ha tutte le carte in regola per poter essere, al pari degli altri
centri toscani, una città a vocazione turistica. Sicuramente,
l’handicap maggiore è rappresentato dalla mancanza di una vera e
propria “cultura dell’accoglienza”: questo compromette
l’esistenza di una seria ed efficace programmazione atta ad
aumentare la nostra offerta turistica, rendendoci più competitivi
nel settore.
Come
Movimento 5 Stelle ci proponiamo di cambiare rotta, in particolare
investire nel turismo come volano per la crescita economica di
Livorno, abbandonando la visione ristretta di cittadino che vive la
città a sua immagine e somiglianza e abbracciando quella più ampia
del turista. In pratica, vogliamo imparare a guadare Livorno con gli
occhi del viaggiatore! Ecco perché puntiamo sulla valorizzazione e
fruizione di due aree topografiche ben delineate: quella
rappresentata dal binomio città antica/porto e quella, ad alto
impatto paesaggistico, mare/colline. Pensiamo alla riqualificazione
della zona circostante la Fortezza Vecchia come area destinata
all’accoglienza dei passeggeri portuali (crociere e traghetti): la
nostra “Porta della Toscana” potrebbe ospitare un Punto Info
Regionale e un’area di servizi per i turisti. Sarà questo il luogo
da cui potrebbero partire e arrivare gli Shuttle-bus, il collegamento
bus porto-aeroporto e le navette per il collegamento con i bus
cittadini. Completerebbero la location un Punto d’Informazione
Turistica, attività commerciali ed espositive con prodotti
regionali, un’area servizio taxi ed ulteriori servizi turistici da
definire in corso d’opera. Per quanto riguarda il sistema dei
Fossi, lavoreremo per regolamentare gli ormeggi, realizzare zone di
attracco per i battelli turistici e dare vita ad un progetto di più
ampia portata che coinvolga anche la fruizione delle “cantine”,
situate a livello dell’acqua, e la loro ristrutturazione, per
riportarle alla bellezza e tipicità originaria.
L’area
mare/colline privilegerà, invece, un turismo di tipo ambientale,
rurale, sportivo, marino e balneare, puntando anche e soprattutto su
quello enogastronomico: un turismo che privilegi il rispetto per la
natura ed una ospitalità con servizi ecosostenibili e di qualità.
Tutto
ciò sarà possibile solo attraverso un’efficace programmazione
che dovrà comprendere a fondo la domanda ed essere capace di offrire
sempre più prodotti moderni e multimediali (che non siano i monitor
collocati in Borgo dei Cappuccini), partendo dalla consapevolezza che
l’esperienza di consumo turistico ha inizio ben prima dell’atto
della prenotazione e termina dopo il rientro a casa. Alla
base della buona riuscita del programma non si può prescindere da un
sistema di collaborazione virtuoso che veda coinvolti tutti gli enti
e le associazioni di settore che opereranno con la giusta sinergia
nella stessa direzione: valorizzare e rendere fruibile la città e
la sua provincia litoranea.
- Come prevedeva Marshall Mcluhan durante il Novecento, il mondo è divenuto pian piano un “villaggio globale”, facilmente interconnesso e dove, con pochi mezzi a basso costo, è possibile muoversi. In questo scenario, essere visibili è fondamentale, avere un logo, marchio, brand di riconoscimento vuol dire essere riconoscibili. Livorno, purtroppo, non ha un suo City-Branding (termine per identificare questo concetto). Lei come si comporterebbe in questo senso? Quali azioni metterebbe in atto, affinché sia possibile la realizzazione del City-Branding labronico?L’idea di creare un City Branding per Livorno è sicuramente molto interessante, ovviamente questo dovrebbe essere inserito in un contesto generale di sviluppo della città dal punto di vista culturale, turistico e ambientale.In diversi comuni italiani sono stati indetti dei concorsi per promuovere la realizzazione di “city branding”: penso che questo si potrebbe realizzare anche a Livorno. Il presupposto necessario è avere un piano strategico per promuovere la città dal punto di vista culturale e turistico: un marchio e uno slogan identificativo potranno poi veicolare l'immagine del comune, sotto l'aspetto prettamente turistico e promozionale. Nell’interessantissimo libro di Walter Santagata dal titolo “La Fabbrica della Cultura”, si descrive una procedura in 8 fasi per creare e promuovere un marchio collettivo che, mediante un accurato processo partecipativo, possa promuovere e sviluppare un vero distretto turistico/culturale. In caso non conosceste questo testo, ve ne consigliamo vivamente la lettura.
-
Seguendo il modello dei 140 Caratteri di Twitter, cosa si sente di dire ai giovani lettori di questo blog?
Restate
a Livorno: abbiamo bisogno delle vostre energie. Se non si ha fiducia
nel futuro forse lo si sta guardando dalla prospettiva sbagliata.
#cambialastoria
- Le chiediamo di descriverci il significato del suo Slogan, del suo simbolo, cosa sta a rappresentare e se in qualche modo ha preso ispirazione da altri modelli comunicativi di campagna elettorale, sia regionale, nazionale o internazionale.
Lo
slogan “cambialastoria” vuole esprimere il naturale cambiamento
di cui abbiamo bisogno. Tutto nella vita si trasforma e si rinnova:
anche Livorno può farlo, mandando a casa la classe politica che la
governa da sempre…
Vi
consigliamo di visionare questo messaggio autogestito:
https://www.youtube.com/watch?v=dx87az9PrtM.
Le
5 Stelle del simbolo del nostro MoVimento rappresentano 5 punti
cardine del programma nazionale: 1-Acqua Pubblica, 2-Ambiente e
strategia Rifiuti Zero, 3-Connettività: wifi libero e gratuito,
4-Sviluppo ed energie rinnovabili, 5-Trasporti: mobilità
sostenibili.
Si ringrazia Rolando Bertani per essersi prodigato a realizzare l'intervista
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