Speciale Elezioni 2014 Blog Occhio Livorno: Giacomo intervista Marco Cannito per noi, candidato sindaco di Città Diversa e D.a.s.u.l, e consigliere comunale uscente di opposizione.
1) Le chiediamo di presentarsi, di parlare di sé, del suo percorso formativo, professionale e politico, spiegandoci il motivo per il quale ha deciso di avanzare la sua candidatura a Sindaco.
<< Esperienze di studio e di approfondimento nel campo delle scienze sociali e del diritto, poi declinate nel volontariato internazionale e nella professione legale, non potevano che portarmi ad assumere la tutela di cittadini nell'ambito del Tribunale dei Diritti del Malato e la Procura dei Cittadini per conto del Movimento di Cittadinanza attiva. Ho anche intrapreso l'attività d'insegnamento del diritto e dell'economia nelle scuole superiori,che ho conciliato,sia pure al prezzo di un certo sacrificio personale,con l'attività professionale e con l'attività politica in Consiglio Comunale. Il denominatore comune di queste attività è sempre stato la passione per le cause di giustizia e il desiderio di sostenere le necessità dei più deboli e dei meno garantiti. Città Diversa è da questo punto di vista un po' la sintesi politica e umana di queste esperienze>>.
2) Descriva sé stesso con 6 aggettivi, 3 positivi e 3 negativi, motivando ognuno di essi.
<< Determinato,applicato,passionale sotto l'aspetto positivo. Altrettanto (determinato,applicato,passionale)sotto l'aspetto negativo,perché nella vita odierna (e soprattutto nella politica plateale e sensazionalista di oggi)non sempre questo comportamento viene accolto con positività e benevolenza. Io pero' voglio rimanere lo stesso anche verso chi ha verso di me percezioni diverse da chi mi vuole bene e mi sostiene .La coerenza verso sé stessi prima di tutto>>.
3) ) Le prossime elezioni amministrative saranno caratterizzate da un'esasperata frammentazione politica con la presenza di nuove formazioni politiche e molte liste civiche; Secondo lei qual è il motivo di questa divisione? Sono davvero così tanti gli ideali in cui i cittadini si riconoscono?
4) A Novembre 2013, Paolo Virzì,
noto cineasta livornese, in un repentino scambio di tweets sull'eventuale
organizzazione di un Festival del Cinema a Livorno, disse <<era
evidentemente una battuta , a Livorno manca tutto anche il senso di
realtà>>. Di fronte a un affermazione di questa portata fosse stato nelle
vesti di Sindaco, come avrebbe risposto?
<< Precisiamo: Virzi' che
è un grande uomo di cinema, viene da un percorso personale che lo ha visto
spesso collaborare con il Comune di Livorno e con il Sindaco Cosimi in
particolare. Siamo d'accordo con Virzi', quando afferma che a Livorno manca il
senso della realtà, (immagino riferendosi alla politica). Avremmo pero' gradito
che dicesse questo anche quando, nel 2009, in clima pre-elettorale peraltro, Cosimi gli mise gentilmente a disposizione un'intera città per le riprese del suo film. Senza minimamente interrogarsi sui disagi che questa ordinanza
avrebbe provocato nell'uomo della strada che deve guadagnarsi il pane alzandosi
presto la mattina. Poi tra i due è iniziato uno strano distacco aggravatosi con
queste battute che francamente non ci hanno entusiasmato, ne interessato più di
tanto>>.
5) Descriva Livorno
con 6 aggettivi, 3 positivi e 3 negativi, giustificando ognuno di essi.
<< Livorno è creativa,imprevedibile,diretta; allo stesso tempo appare incostante,talvolta conservativa,poco razionale. Nei primi tre casi esprime potenzialità di breve
periodo,nei secondi tre casi può' perdere il filo del ragionamento e infilarsi
in un tunnel di spossatezza,chiusura,indolenza dal quale è poi difficile
uscire. Non è necessario invertire la tendenza intestandosi la missione
impossibile dell'eccellenza a tutti i costi. Come hanno cercato di fare Cosimi e
i suoi in questi anni cercando di innestare la Facoltà della Logistica (con le
relative strutture immobiliari)in un tessuto lacerato dagli abbandoni
scolastici e dalle fughe verso realtà in grado di fornire servizi immediati per
l'occupazione e la formazione aziendale. Sul piano culturale e formativo,occorre
semmai alzare la percezione media di certe possibilità>>.
6) Vista l'impossibilità di enunciare tutto il
programma, vogliamo chiederle di parlarci di quei temi strettamente legati al
nostro blog, come il mondo dei giovani e le loro esigenze. Pensiamo al tasso di
disoccupazione giovanile tra i più alti in Italia, alle poche iniziative
inerenti la formazione professionale, ma anche quelle dirette
all'intrattenimento, spesso sporadiche e colpite da generale intolleranza della
cittadinanza. Cosa pensa di fare in proposito la vostra formazione politica,
qualora avesse rappresentanza in Consiglio Comunale?
<< I
giovani,dal nostro punto di vista, non sono una riserva indiana alla quale
intestare aree riservate e politiche settoriali. La grave crisi della nostra
città va per quanto possibile affrontata con strumenti consoni all'obiettivo di
liberare risorse utili per tutti. Sapendo ovviamente che i problemi sono
diversi,ma da affrontare con una mano sul portafoglio e una sul cuore in
una sorta di continuità generazionale.Buona parte dei giovani traguardano il
problema del lavoro con preoccupazione,sfiducia. Talvolta con la voglia di
rompere i ponti con la città d'origine. Per questo abbiamo deciso di
sostenere,ma non di assistere,ogni richiesta di aiuto e di intervento che serva
a scongelare il rapporto fra i giovani e il mercato del lavoro .Guardiamo in
particolar modi ai neodiplomati che escono dalla grande tradizione locale
degli Istituti Tecnici,ma anche a tutti coloro che decidono di costituirsi in
proprio e in cooperativa per fornire servizi in campo
culturale,ambientale,turistico. In quest'ultimo caso va potenziata la conoscenza
delle lingue straniere,e per questo pensiamo di organizzare un servizio
gratuito ad hoc rivolto a tutti,e in particolare ai giovani operatori
commerciali>>.
7) Livorno da anni sta scivolando
in un lento e inarrestabile degrado sia culturale sia urbano. I suoi musei
hanno cifre da prefisso telefonico, molti palazzi sono in stato di abbandono e
alcune manifestazioni culturali vengono organizzate con pressappochismo
(Effetto Venezia). Il decoro urbano è sempre meno valorizzato, aiuole e prati
lasciati a sé stessi e luoghi come Piazza del Luogo Pio sempre più
cementificati. Cosa si potrebbe fare in proposito? Come si potrebbe invertire
questa tendenza? Come pensa di comportarsi se divenisse Sindaco?
<< Citate
una serie di emergenze che necessitano prima di tutto di programmazione e poi
di interventi selettivi.E' vero che il Patto di Stabilità riduce la capacità di
spesa e vieta (almeno dal 2011) di effettuare investimenti pubblici ricorrendo
all'indebitamento finanziario,ma è altrettanto vero che entro i limiti di
questa potenzialità finanziaria convenzionale possono essere stabilite delle
priorità. Sul piano della spesa il Comune ha scelto di "salvare
scuola, sociale e cultura",ma senza fornire indicatori di qualità ed
effettivo rendimento dei
servizi. Le azioni di spending-review sono state irrilevanti, mentre l'incidenza
relativa degli apparati amministrativi(la cosiddetta spesa incomprimibile)sul
volume di spesa autorizzata ha
conosciuto una crescita costante.Per sovrammercato le aziende partecipate
dai capitali comunali hanno mostrato sofferenze strutturali e forti esposizioni
con banche e fornitori. In taluni casi, come per Spil,a causa della ben nota
sciocchezza del Parcheggio ex Odeon,si è dovuto ricorrere ad un silenzioso
spacchettamento patrimoniale e poi ad una cospicua ricapitalizzazione. Questo
per dire che i limiti finanziari indotti dai vincoli istituzionali non si
discutono,ma certo non si è brillato per capacità gestionali e selezione degli
obiettivi specie nel settore degli investimenti pubblici (spesa in conto
capitale)
Se le risorse impiegabili vengono
immobilizzate nelle urbanizzazioni ospedaliere e nella cervellotica scelta dei
Piuss, poi manca l'agibilità per potere intervenire seriamente nella
manutenzione della città. Allo stesso modo le aziende,se vengono sepolte dai
debiti, non possono concorrere agli investimenti nelle reti,tanto meno
distribuire dividendi. Con questi ultimi ,in altre realtà politicamente affini
alla nostra,si sostengono le imprese,si riqualificano strade e piazze,si
finanziano gli asili e anche iniziative culturali,si sponsorizza lo sport di
massa. Da noi sono vent'anni che non viene distribuito un dividendo
sociale. Colpa in primo luogo degli amministratori nominati dalla politica>>.
8) Anche a livello turistico Livorno non sembra
riuscire a ritagliarsi lo spazio che merita. Rispetto alle altre province della
Toscana, Livorno riesce a portare avanti solo poche iniziative turistiche,
salvo poi lasciarle all'incuria e senza una reale valorizzazione e promozione.
Come mai non si riesce a organizzare un efficiente programmazione turistica?
Per quale motivo Livorno sembra incapace di collaborare, in tal senso, non solo
con le altre province della Toscana, ma anche con il territorio della Sua
provincia litoranea?
<< Siamo
clamorosamente in ritardo rispetto all'espansione del fenomeno crocieristico. Il
mondo ci viene letteralmente in casa,talvolta anche in modo disordinato e
pittoresco e noi ci scopriamo impotenti,del tutto privi di una rete di
accoglienza e di supporto alle visite della città. Non che la città mostri
straordinarie bellezze,ma certo il Pacchetto Livorno,nella sua continuità
territoriale col sistema del mare e delle colline,potrebbe risultare appetibile
anche per il turismo stanziale. Occorrerebbe integrare le mission tra la Società
del Porto Passeggeri,che gestisce in condizioni di relativo monopolio anche i
servizi a terra,il sistema dei vettori che conducono i turisti nelle città
d'arte e infine l'offerta logistica e culturale della città di Livorno. Siamo
all'anno zero in termini di coordinamento anche logistico di questa risorsa. Noi
ci siamo chiesti,nonostante tutto,cosa possa fare Livorno come tale per
empatizzare con questa popolazione che è destinata ad affollare le nostre
estati. Come già detto sopra sarebbe importante,intanto,assimilare le lingue e
le culture delle popolazioni che sbarcano sulla nostra terra.Dalle interazioni
di questo tipo possono nascere relazioni e occasioni di lavoro,oltreché di
interscambio commerciale>>.
9) Come prevedeva Marshall Mcluhan
durante il Novecento, il mondo è divenuto un "villaggio globale",
facilmente interconnesso e dove, con pochi mezzi e a basso costo, è possibile
muoversi. In questo scenario essere visibili è fondamentale, avere un marchio,
un brand di riconoscimento significa essere presenti quindi riconoscibili.
Livorno, purtroppo, non ha un suo City-Branding (termine per identificare
questo concetto). Lei come si comporterebbe in questo senso? Quali azioni
metterebbe in atto affinché si realizzi il City-Branding labronico?
<< Il City
Branding è essenziale per una città che intende essere "scelta" e non
semplicemente caratterizzarsi come un felice,ma casuale, incidente geografico
di situazioni strutturali come il Porto,gli accessi al mare,il lungomare,la splendida
e sconosciuta cornice pedecollinare e collinare. E' incredibile che dal
pulviscolo di Enti e Categorie che si stanno occupando della cosa non sia mai
stata partorita un'idea forza di questo tipo. Soprattutto perché le fortune di
un territorio dipendono in primo luogo dalla esportazione delle sue specificità. Questo vale per gli
investitori,per le compagnie armatrici,per i tour operator snobbati dagli Enti
che dovrebbero finalizzare al meglio il cosiddetto "marketing territoriale" della
città e della costa."Livorno Arte Mare Natura" è il brand che come da
programma noi proponiamo per Livorno>>.
10) In 140 caratteri, cosa si
sente di dire ai giovani lettori di questo blog?
<< Ai
giovani noi vogliamo trasmettere la scossa del cambiamento,invertendo
pero' il percorso istituzionale di questi anni,spesso espressione di una
cultura politica elitaria,egemonica,talvolta autoritativa. Nessuno deve rimanere
indietro,diciamo,ma tutti devono dare una mano>>.
11) Le chiediamo di spiegarci il
significato del suo simbolo e del suo slogan, se è di sua invenzione e fattura
oppure si è ispirato a qualche campagna politica nazionale o internazionale.
<< Il
nostro simbolo è l'espressione di una forte adesione alle caratteristiche geo-fisiche del nostro territorio. Due delfini azzurri in
campo misto, testimonianza di collaborazione unitaria e di navigazione costante
in campo aperto.Senza stancarsi mai,senza mai mollare. E vi assicuro che per una
lista civica,ovviamente priva di rimborsi e finanziamenti pubblici,è molto
dura. Ma la determinazione e la costanza del nostro disinteressato impegno
pubblico prevarranno ancora una volta sui gorghi del conformismo e sul
desiderio di fuga
dalle responsabilità. Per governare,naturalmente>>.
Ringraziamo Marco Cannito e il suo staff per averci concesso questa intervista. Per contattarlo seguire i link di sotto:
L'intervista è avvenuta per e-mail, con invio di domande e successive risposte inviate dallo staff del Candidato.
Giacomo Martelli
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